I miei primi 10 giorni sul PCT: ho bisogno di riposare!
Da Campo a Idillwyld (Miglio 178)
Idyllwild è stata dura da raggiungere, gli ultimi due giorni in sofferenza, le miglia fatte col contagocce. Non posso nascondere a me stesso di essermi illuso nei primi giorni che le cose fossero più semplici del previsto: un sentiero godurioso e piatto, un bellissimo gruppo di amici e la bellezza arida ma prorompente del sud della California.
Ora sarò costretto a fermarmi almeno 2 giorni… 2 ZERO non previsti sulla tabella di marcia, ma un riposo necessario per non peggiorare le cose e rischiare di abbandonare il trail prima del previsto. Una opzione che NON voglio di certo prendere in considerazione!
qualcuno mi riporta al Trailhead?
Ho un problema al tallone sinistro che mi tormenta già dal terzo giorno di cammino, forse inizio di tendinite, forse borsite, più probabilmente il mio corpo mi sta dicendo di andarci piano.
Ho cominciato a pensare al Pacific Crest Trail qualche anno fa, allora avevo 48 anni e i guai fisici non esistevano (beato te, nota del redattore), c’era solo la fatica e a quella, con impegno, il corpo ci si abitua.
Ora è diverso; la testa vuole andare come un tempo, spinge il fisico, vuole domarlo, comandarlo… ma sono 10 anni in più e in una fascia di età dove i cambiamenti sono radicali. Adesso è il corpo che comanda, dispone, si rifiuta e se insisti a spingerlo oltre una determinata soglia, si rompe.
Questo sentiero paradossalmente peggiora le cose perché è talmente scorrevole che porta a esagerare le distanze e la velocità di cammino. Il primo giorno ho cominciato con Mattia per vederlo schizzare avanti dopo poche miglia. Ecco: osservarlo con la sua compagnia di ventenni, letteralmente volare in modo spensierato sul sentiero e, dopo una giornata di 20 miglia, ritrovarlo con la voglia di fare festa è uno spettacolo; ma devo anche realizzare che no, per me non è più così, che devo ascoltare, regolare, adeguare e centellinare ogni energia e segnale del mio corpo, e ciò dà un senso diverso a questo PCT, un senso forse più maturo e consapevole.
con Mattia alla partenza
Molti prima della partenza mi hanno augurato “buon viaggio” o “buona avventura”, una persona molto più saggia di me mi ha augurato invece “buona vacanza!” e a questo non avevo ancora pensato, ma forse è proprio così che ho bisogno di vivere questa incredibile esperienza… al diavolo la performance e buona vacanza sia!
campeggio con Adolfo al miglio 90
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