STORIE DI HIKER SUL PCT: L'INCONTRO CON 'WHY NOT?'

Tehachapi (Miglio 566)

 

È già passato un mese dal mio primo giorno sul Pacific Crest Trail e sono tante e affascinanti le storie di hiker che ho raccolto sul sentiero: ho già conosciuto una marea di persone e una umanità che mi riempie il cuore .
La mia iniziale paura di stare sola col passare delle miglia si è tramutata in curiosità autentica sul tipo di persone che battono la pista ogni giorno insieme a me. Così allungando un po’ il passo e saltando qualche zero day ho girato ho avuto modo di conoscere gruppi diversi e ugualmente interessanti. Mi meraviglio ancora ogni volta che il mio incrocia quello di un hiker mai visto prima: vado matta per questi incontri spontanei e inaspettati.
Di ogni persona con la quale ho parlato cerco di conservare un ricordo, un volto e una storia.  Collezionare storie è un vero dono del sentiero e vorrei condividerne con voi una in particolare.

L’incontro con un vecchio hiker

Due giorni fa mentre camminavo in mezzo a colline verdissime e fiorite che qui chiamano deserto mi ritrovo all’improvviso dietro ad un hiker molto lento. Un’occhiata al passo flemmatico ma cadenzato mi fa intuire subito che deve trattarsi di una persona di una certa età.
Lui si accorge della mia presenza e si sposta per farmi passare. È una regola del sentiero, se qualcuno ti raggiunge significa che è più veloce di te quindi lo lasci gentilmente passare. Lo ringrazio sorridente come è mia consuetudine fare e gli chiedo come sta andando. Anche questa è una consuetudine, al posto del classico saluto e buongiorno che scambiamo noi italiani sui monti quando incontriamo altri camminatori qua si chiede come sta andando la sfacchinata.
Il vecchio hiker mi sorride e mi dice Goood and you?
Gli rispondo che sono stanca, poi mi rimetto in cammino visto che si sta avvicinando il tramonto e il momento di bivaccare.
Per quel giorno non lo rivedo più e una parte di me si chiede se starà bene quella notte, se riuscirà a trovare riparo, non ci sono molte piazzole disponibili in questa zona. Mi capita spesso di ritrovarmi in apprensione per altri hiker che magari so essere indietro o che proseguono non avendo trovato posto al campground anche dopo il tramonto.

hiker sul PCT

uno dei tanti hiker che ho superato sul trail

La storia di ‘Why Not?’

Il giorno seguente parto presto e percorro 16 miglia prima di fermarmi a riposare in un vecchio tavolino di legno vicino ad una strada dove sono già raggruppati altri hiker. Poco dopo, con il suo passo impossibile da non riconoscere arriva il vecchio hiker del giorno precedente.
Gli sorrido mostrando il sollievo per averlo rincontrato sano e salvo, mentre mi chiedo stupita quale forza di volontà lo spinga: con quel passo lento come diamine ha fatto a raggiungermi!
Gli faccio posto sulla panca al mio fianco ma lui preferisce prendersi una sedia. “Questa ha lo schienale, è più comoda’, mi fa capire a gesti più che a parole, capisco quindi che non è americano.
‘Da dove vieni?’ – gli chiedo allora incuriosita.
‘Dalla Germania’ – mi risponde.
Il suo modo di fare mi ricorda davvero quello di un nonnino. Fa tutto al rallentatore, ogni movimento è misurato e più ci parlo e più mi meraviglio della sua caparbietà.
Cosa ci fa da solo un uomo che potrebbe avere un’ottantina di anni sul Pacific Crest Trail? Dove trova la forza di montare la tenda ogni sera?
Mi sembra così gracile. Vorrei riuscire ad osservare gli altri in modo non giudicante: è qualcosa che il sentiero mi aiuta a migliorare ogni giorno. Ho visto finora persone di ogni età e forma fisica sul trail e io sono l’unica che porta i supporti per le ginocchia e con questo ho detto tutto.

PCT Hiker 'Why not'

con ‘Why Not’

Ma torniamo alla storia. Mi presento con il mio trail name, Jukebox e gli spiego che vengo dall’Italia, quindi siamo entrambi europei. Lui sorride, sorride sempre e mi dice il suo vero nome, poi ci ripensa e si presenta come ‘Why Not?’
Questo si che è un nome curioso.
Quando inizia a spiegare le motivazioni dietro al suo trail name, la sua presenza ha oramai conquistato tutti intorno al tavolo da picnic. ‘Whi Not?’ è già stato sul PCT quattro anni fa, nel 2018, avendo saltato soltanto le sezioni chiuse a causa di incendi. Ed è allora che ha ricevuto questo curioso trail name. Molti hiker nell’incontrarlo gli chiedevano perché mettersi in viaggio a quell’età. Non era un po’ pericoloso e da sconsiderati? Lui sorridente rispondeva ad ognuno. Perché? Perché no. E da qui il suo soprannome, ‘Why Not?’

Bloccato nel 2020 dal Covid soltanto quest’anno è riuscito a tornare in America per completare la sua grande avventura. Prima di partire ha valutato con la sua famiglia la possibilità di cambiare trail name ma la moglie, ancora incredula per una decisione giudicata piuttosto sconsiderata, gli aveva chiesto perché si sentisse in dovere di completare una cosa che aveva fatto già anni prima e quasi tutta. Lui non curante aveva continuato a rispondere perché? Perché no? E quindi era definitivamente il suo Trail name anche per questo PCT.

Mentre lo ascoltiamo , ‘Why Not?’ nota una hiker box in mezzo al sentiero. Con un sospiro si avvicina e sospirando ne trae un hamburger!
‘Speravo tanto di trovare un po’ di Trail magic in questa sosta vicino alla strada’ – dice mentre si mangia il suo panino.
Io invece mi sdraio per un pisolino, e quando mi riprendo lui non c’è più.

L’ho ritrovato questa mattina nel caos polveroso di Hiker Town. L’ho riconosciuto subito, ho attraversato la piazza e sono corsa ad abbracciarlo. Gli ho detto che ero molto felice di rivederlo: anche lui era molto felice, non pensava di rivedermi visto quanto andavo veloce. Ho spiegato a Whynot come funziona hiker Town e lo accompagnato alla macchina che lo avrebbe accompagnato al supermercato per mangiarsi un panino. L’ho abbracciato di nuovo e guardato avviarsi col suo passo lento, lo sguardo quasi smarrito, ma Whynot è tutto il contrario, sa esattamente quale direzione seguire e dove lo porterà il sentiero, sono io la novellina, lui è l’esperto anche se non saprò mai quanti anni ha in realtà non dimenticherò mai il sogno di WhyNot di completare finalmente il suo PCT e tornare in Germania trionfante. Io spero tanto di rivederlo ancora sul sentiero, perché un’ispirazione vivente. Perché metterai a camminare miglia e miglia, vivere di cibi disidratato e panini trovati per la strada e campeggiare ogni sera col vento, col freddo o col caldo? La risposta amici miei è una sola… perché no?!

31 MAGGIO 2022, JUKEBOX

Elena Cricca

Chi sono

Sono nata e cresciuta in Romagna, a pochi metri dal mare Adriatico. Eppure la mia passione per la montagna è cominciata fin da piccola! Il PCT è stata una scelta istintiva, ma anche un atto di fede. Sento che su quel sentiero c’è qualcosa che può farmi bene, qualcosa che può farmi crescere ed essere davvero felice.

2 Comments

  1. alemissi

    Fantastica la storia di Why not!
    Quanta umanità!
    Grazie per questo frammento di vita.
    E buon cammino!

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    • italian supertramp

      Ciao Alemissi, grazie per il tuo messaggio.
      Sì uno dei pezzi più importanti del Pacific Crest Trail – ma direi di ogni cammino – sta proprio in questi incontri.
      Un grande antidoto contro la solitudine.
      a presto!

      Reply

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