All Hallow’s Read: 10 libri da leggere ad Halloween

Cosa leggere durante questo lungo ponte di Halloween?
Qualche anno fa ricordo di aver letto con simpatia l’iniziativa di uno scrittore americano che proponeva ad amici e lettori uno scambio di libri da leggere ad Halloween. Un sorta di dolcetto o libretto, potremmo chiamarlo. L’idea dello scrittore, non più giovanissimo, nasceva anche e soprattutto per promuovere la lettura di racconti spaventosi a tutte le età, non solo nell’età della formazione adolescenziale.
Questa iniziativa di scambio si è diffusa negli anni fino a diventare un evento con iniziative dedicate sotto il cappello di All Hallow’s Read, letteralmente ‘Tutte le letture di Halloween’.

Ebbene anche a me, che non sono più un ragazzino, leggere un buon romanzo in grado di ‘farmi paura’ piace ancora tanto. Tanto che mi succede almeno un paio di volte all’anno, e la notte delle streghe è un appuntamento immancabile. Oltre naturalmente a rivedere Michael Myers rincorrere una Jamie Lee Curtis schiamazzante e splendida.
La cosa difficile, per chi è della generazione degli anni Settanta, cresciuta con Stephen King e Clive Barker, è trovare al giorno d’oggi qualcosa che possa anche solo avvicinarsi a quel livello!
Di letture a tema horror se ne continuano a pubblicare tante, e a volte è davvero difficile trovare qualcosa di interessante e ben fatto.
Per questo spero che questo elenco possa ispirarti qualcosa di interessante! E proprio come facevo io da ragazzino, e continuo a fare tuttora, spegni tutte le luci e abbassa le tapparelle. E quel vaso nell’angolo della stanza sembrerà dopo poco qualcosa di molto più malvagio.

1. Nato d’uomo e di donna, di Richard Matheson (1950)

born of man and woman matheson
‘Questo giorno, quando c’è stata la luce, mamma mi ha chiamato schifo. Sei uno schifo ha detto. Ho visto la rabbia nei suoi occhi. Chissà cos’è uno schifo.’

Comincio la lista con un racconto breve di cui è protagonista un essere fisicamente “mostruoso” rifiutato dai suoi stessi genitori: X è un essere della cui origine non sappiamo nulla, se non che è stato generato da un uomo e da una donna. Capiamo anche che le sue caratteristiche fisiche lo rendono mostruoso agli occhi dei genitori e delle persone cosidette “normali”.
Molto spesso i mostri che compaiono nei testi horror vengono descritti come esseri da condannare e isolare perché rappresentano tutto ciò che di riprovevole si nasconde nella psiche umana. In questo racconto, invece, nonostante le caratteristiche fisiche dell’io narrante paiono suscitare ribrezzo, sarà difficile non provare empatia per la sua condizione di diverso.
Personalmente, provo un profondo senso di indignazione ogni volta che mi capita tra le mani questo testo magistrale di Matheson: al di là della vicenda, è lo spietato comportamento degli uomini verso chi è “diverso” che ci pone un interrogativo inquietante su che cosa significa veramente comportarsi da “mostri”.

2. Abbiamo sempre vissuto nel castello, di Shirley Jackson (1962)

shirley jackson abbiamo sempre vissuto nel castello
Shirley Jackson è probabilmente la regina tra le scrittrici di letteratura horror dello scorso secolo. A mio avviso la più inquietante di sempre al femminile, superata solo dalla inarrivabile Mary Shelley.
Di certo la conosci per il suo romanzo più famoso, ‘L’incubo di Hill House’ appena approdato su Netflix.
Personalmente trovo però questo racconto lungo decisamente più spaventoso.
‘Abbiamo sempre vissuto nel castello’ è la storia delle sorelle Blackwood che vivono con uno zio invalido nella grande e isolata casa di famiglia. É la diciottenne Mary la voce narrante, e racconta con toni sommessi di sentirsi reclusa e soggiogata dal rapporto con la bellissima sorella Constance. Dal racconto del vecchio zio Julian il lettore si rende conto di quanto la presunta armonia in famiglia sia solo di facciata, scoprendo che le ragazze hanno perso entrambi i genitori e un fratello più giovane, avvelenati durante una cena di famiglia. Mentre il malessere cresce feroce, tra tocchi stregoneschi e piccoli episodi di follia, l’arrivo di un estraneo, un lontano cugino, rompe definitivamente l’armonia e proietta le sorelle in un incubo in cui il Male, quello terribile perché non circoscritto ai cattivi, avvolge tutto.

3. L’esorcista, di William Peter Blatty (1971)

l'esorcista
Lo so, lo so. Hai visto il film e ti ha spaventato da morire.
Un’impresa cinematografica monumentale di William Friedkin, capace di portare all’Oscar il ‘film più terrificante di tutti i tempi’ come venne definito allora dalla critica.
Ma ti assicuro che il romanzo vale la pena di essere letto.
L’assenza degli effetti scenografici della pellicola (impressionante quella della bimba che scende le scale al contrario, scena inizialmente tagliata perché ritenuta troppo inverosimile) è compensata da un aurea malsana che non lascia quasi respirare, con il terrore che all’inizio si fa avanti in sordina nella ricca abitazione di Chris MacNeil, la mamma di Regan. Il libro indaga più del film – ed è logico che sia così – sulla personalità di Regan e sul rapporto madre-figlia. Fino a quando gli strani rumori, il gelo diffuso nella casa, i mutamenti nel comportamento di Regan sono destinati ad esplodere e trasformare la protagonista – irrimediabilmente posseduta dal demone Pazuzu – in un mostro osceno e blasfemo.

4. IT, di Stephen King (1986)

IT Stephen King
Capolavoro assoluto della letteratura, capace di uscire dalla classificazione di romanzo horror per diventare lettura di riferimento obbligata per ogni adolescente.

Un clown che divora i bambini?

Solo il genio di King poteva stravolgere il sentire comune e trasformare per sempre nell’immaginario collettivo il rapporto tra i bambini e i clown. Per questo Pennywise è dal 1986 l’icona assoluta dell’orrore: un’entità aliena, fatta di spregevole malevolenza, che si nutre di paura e per questo uccide.
Un romanzo infarcito di stereotipi (il bimbo grasso, quello che balbetta, l’ebreo, il ‘negro’, la ragazzina disinibita, i bulli) ma che proprio in questa sua capacità di leggere la società americana del tempo trova un ulteriore elemento di spicco.
IT è, al di là dell’epilogo, soprattutto un lungo viaggio dove la capacità di spaventare il lettore è superata dal messaggio di amicizia di cui è intrisa tutta la trama. Difficile non considerarlo un romanzo di formazione, forse uno dei principali del Novecento assieme a Il Signore degli Anelli, di certo quello che ha influenzato di più la mia crescita.

5. Le montagne della follia, di H. P. Lovecraft (1936)

lovecraft le montagne della follia
Una raccolta di libri non può certo dirsi completa senza citare il padre dell’orrore cosmico. Dal ‘Necronomicon’ a ‘Il Richiamo di Ctulhu’, la prosa di Lovecraft ha affascinato decenni di adolescenti influenzandone i costumi, la cultura, la musica. Basti pensare alla meravigliosa ballata conclusiva di Ride the Lightning dei Metallica.
Tra tutti, ho deciso di scegliere Le Montagne della Follia, scritto nel 1936, forse perchè mi è appena capitata tra le mani la prima edizione italiana, pubblicata da Sugar Editore nel 1966.
Come da tradizione, Lovecraft conduce gli elementi di un solido sapere scientifico al limite estremo, cosmico, dell’immaginazione, pervaso dalla potenza del mito. Sono sempre gli Antichi a scatenare i più tremendi incubi nel lettore. Scatenati dal geologo William Dyer, che riporterà in vita dall’Antartide una civiltà aliena che non dovrebbe essere risvegliata, questi possidenti primordiali del ghiaccio eterno reclameranno il loro dominio sulla terra assieme ad altre entità soprannaturali.

6. Casa di foglie, di Mark Z. Danielewski (2000)

casa di foglie
Anni fa, quando brandelli di Casa di foglie hanno cominciato a circolare in rete, nessuno avrebbe potuto immaginare il vasto seguito di fedeli entusiasti che avrebbe ben presto raccolto.
La storia ruota attorno ad un manoscritto rinvenuto in un baule dopo la morte dell’anziano Zampanò, ed è inquietante nella sua semplicità: Will Navidson, premio Pulitzer per la fotografia, si trasferisce con la famiglia in una bellissima casa di campagna dove scopre qualcosa di terribilmente assurdo: la casa è più grossa all’interno che all’esterno.
Il terrore montante nella famiglia Navidson, l’abisso che cresce continuamente dietro la porta di uno sgabuzzino, il gorgoglio bestiale di qualcosa che giace nell’ombra, è incorporato, sovrapposto con la storia di un giovane tatuatore che perde progressivamente il grip con la realtà.
Casa di foglie è un romanzo tanto inquietante quanto complesso da leggere. È un romanzo ergodico, non lineare, con una struttura labirintica che si sviluppa per più di 800 pagine e porta a chiedersi spesso se la perdita di ogni appiglio con la salute mentale sia solo dei protagonisti o anche di chi continua a sfogliarne ossessivamente le pagine. Non per tutti.

7. La nube purpurea, di M. P. Shiel (1901)

la nube purpurea
Un libro che non conoscevo e che ho preso il mese scorso da una bancarella (ad un euro) solamente perchè mi mancava un volume per completare lo scaffale degli Adelphi.vLo sto terminando proprio in questi giorni e si sta rivelando una piacevole sorpresa.
Fin dall’inizio infatti coniuga in modo sapiente due delle mie grandi passioni letterarie: l’esplorazione dei circoli polari e il mistero.
Il libro racconta dell’odissea vissuta dal medico britannico Adam Jeffson durante la spedizione della nave Boreal verso il Polo Nord: un viaggio dove i suoi compagni di viaggio muoiono o scompaiono, tramutando la ricerca della conquista in un peregrinare solitario, nel tentativo disperato di raggiungere di nuovo la civiltà perduta.
Animali morti, ghiacci che si aprono in profondissimi crepacci, l’intervento del cosiddetto potere delle tenebre che si nasconde, covandosi, nell’Artico. Un potere oscuro, supremo, in grado di mutare in maligno.

8. La casa dei sette abbaini di Nathaniel Hawthorne (1851)

hawthorne la casa dei sette abbaini
Molti conoscono certo l’Hawtorne de ‘La lettera scarlatta’ ma non sanno che lo scrittore di Salem è da considerare, assieme ad E.A. Poe, il padre della letteratura horror gotica. Hawthorne visse vicino alla cerchia intellettuale dei trascendentalisti come Henry David Thoreau e Ralph Waldo Emerson, e questo me lo rende ancora più simpatico.

Questo racconto, pubblicato in Italia per la prima volta da Einaudi nel 1993, è la classica storia di possessione di una casa maledetta, che non sarebbe niente di nuovo se non che è stata la prima nel suo genere, quasi un secolo prima di Lovecraft e praticamente in contemporanea con l’opera gotica di Poe con il quale certamente rivaleggia.
La casa dei sette abbaini è un luogo tetro, vinto dal tempo, custodisce orrendi segreti di sangue, e Hawthorne, nato a Salem, aveva tutte le carte in regola per scrivere della stregoneria con una certa consapevolezza.

9. Ghost story, di Peter Straub (1981)

ghost story peter straub
Poteva mancare una storia di fantasmi?
Mi pare doveroso scegliere questo lavoro di Peter Straub, spesso catalogato come autore di nicchia per gli appassionati del genere, anche per ricordare la sua recente scomparsa avvenuta il 4 settembre 2022.
In realtà Ghost Story, celebrato all’uscita da Stephen King come uno dei migliori romanzi d’orrore della storia, è molto più complesso di quanto il titolo semplice lasci pensare.
Permeato di atmosfera gotica, il romanzo di Straub pesca a piene mani dalla tradizione mettendo insieme storie di spettri, vampiri e folklore locale.
Ambientato nelle atmosfere avvolgenti dell’inverno del New England, la storia si sviluppa attraverso il passato di quattro degli anziani del paese, che da decenni passano il tempo a raccontarsi storie di fantasmi.
Ghost Story resta un romanzo maestoso, in cui i capisaldi dell’horror del passato si mescolano armoniosamente in un moderno romanzo horror di ampia scala.

10. La nebbia, di Stephen King (1985)

scheletri
‘Poi capii. Prima ancora che le persone davanti alle vetrine cominciassero a urlare. La nebbia stava arrivando.’

King torna di nuovo a chiudere il cerchio delle mie letture di Halloween.
Dopo il suo lavoro più lungo, vorrei evidenziarvi quello che è a mio avviso il suo racconto più spaventoso, The mist, uscito in Italia nella raccolta di racconti Scheletri, pubblicata per la prima volta nel 1989.
Già sceneggiatura di un ottimo film del 2007 di Frank Darabont e di una non indimenticabile serie tv, The mist inquieta soprattutto a causa di quello che non si vede.
Tutto comincia quando una coltre di nebbia ricopre interamente una cittadina statunitense. Al suo interno ci sono mostri di vario tipo che uccidono chiunque si trovi in uno spazio aperto. I protagonisti rimangono così rinchiusi dentro un supermercato dove avranno a che fare con qualcosa di ancora più terrificante: la loro totale e progressiva perdita di umanità.

Questa è dunque la mia lista completa di suggerimenti per All Hallow’s Read. Spero ti sia piaciuta!
Ti va di suggerimenti le tue letture horror preferite? Scrivimi nei commenti e… buon Halloween!

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