Sorrido nel pensare che ho fatto il mio primo viaggio in Scozia appena 3 anni fa. Questa terra così ricca di storia e natura affascinante era nella mia lista dei desideri sin da bambino, quando lessi per la prima volta un racconto di uno dei suoi cantori più importanti, nonchè padre del romanzo storico. Sir Walter Scott. Più avanti la mia passione per la letteratura dell’Ottocento mi ha portato a conoscere anche Stevenson e Burns, e mentre continuavo ad essere affascinato dagli scenari di caccia dipinti nei quadri tanto cari a mio nonno, il richiamo dei numerosi trekking scozzesi iniziava ad essere insostenibile.
Eppure per un paio di decenni è rimasta solamente un’idea, un vago accenno di desiderio ogni qualvolta un amico mi raccontava di una vacanza in Scozia. ‘Ah – solevo dire con aria sognante – piacerebbe tanto anche a me andarci!’ lasciando solitamente il mio interlocutore piuttosto sorpreso, avendo io già visitato tutta l’Europa.
Quando finalmente le congiunture astrali della mia vita mi hanno concesso il tempo di trascorrerci un tempo adeguato, è stato subito amore a prima vista.

Le Highland, le terre alte, punteggiate di laghi leggendari, le isole Ebridi che davanti a sé hanno solo l’infinita distesa dell’Oceano Atlantico, i castelli e i cimiteri dove riposano i coraggiosi delle battaglie contro gli invasori E ancora le librerie dalla scaffalature piene di memoria, le distillerie e i pub scozzesi.
Città piccole, poco trafficate, dai modi onesti e genuini.
E la Natura, che concede trekking generosi e selvaggi.
Questa è la Scozia che conosco e che ho provato a raccontarvi negli articoli che trovate qui di seguito.