Trekking alle Isole Ebridi Esterne: l’Hebridean Way
A differenza di trekking più frequentati – dal cammino di Santiago alla Via degli Dei, dal Sentiero del Re alla via Francigena – alle isole Ebridi vi troverete in totale solitudine per buona parte del percorso, su tratti di morbido machair spesso resi fangosi dall’acqua, o a fare wild camping nei pressi di siti archeologici risalenti all’età del Bronzo. Se il vento rigido del Nord e la pioggia fredda saranno compagni agguerriti lungo tutta la via, le spiagge solitarie e i tramonti interminabili sull’Oceano Atlantico costituiranno il premio alle fatiche del cammino.
TIP: Percorrete l’Hebridean Way in autunno: è una esperienza affascinante e di grande introspezione.
Indice dei contenuti
1. Hebridean Way: trail summary
2. Hebridean Way: difficoltà
3. Hebridean Way: la segnaletica
4. Come arrivare
5. Dislivello complessivo
6. Il mio itinerario
7. Come percorrerla
8. Risorse utili
Il machair si crea in presenza di sabbia ad alto contenuto di conchiglie frantumate e trasportate dalle onde a riva fdove si depositano in piccole dune che vengono a loro volta soffiate dal vento nell’entroterra. Questa sabbia è particolarmente alcalina e ricca di carbonato di calcio. Le frequenti piogge e anche l’attività dell’uomo che aggiunge al terreno costiero sostanze nutritive fungono da catalizzatore che rende straordinariamente fertile la terra e favorisce le coltivazioni. Il pascolo di bovini e pecore conferisce a sua volta consistenza al manto erboso che rimane così sempre morbido e curato.
Questo tipo di terreno manca di alcuni importanti elementi nutritivi per il pascolo, come il rame e il manganese che possono però venire aggiunti nella dieta quotidiana dei ruminanti.
Il machair ospita varie specie di wild flowers, i semplici fiori di campo, come il trifoglio, la margherita e il sonaglio giallo.
Trail Summary
Facendo riferimento alla guida Cicerone l’attuale tracciatura del sentiero copre 247 chilometri (155 miglia) dalla Community Hall di Vatersay – dove si trova la colonna di ferro che identifica la partenza del trail – sino al centro di Stornoway, la cittadina principale dell’arcipelago, sull’isola di Harris.
L’Hebridean Way attraversa 10 isole di conformazione geologica piuttosto variabile in grado di offrire paesaggi unici e molto diversi tra loro. Tranquilli, non dovrete attraversare a nuoto l’Oceano! Le isole sono infatti collegate tra loro da 2 traghetti e 6 ’causeways’, una sorta di passerella asfaltata transitabile in automobile.
Nota: Si sta ragionando sulla possibilità di estendere nei prossimi anni il trail sino a The Butt of Lewis, il punto più settentrionale (e ventoso!) dell’Isola di Harris, aggiungendo una cinquantina di chilometri e due ulteriori tappe al percorso attuale.
Vatersay
End:
Stornoway
247 km
12-14 giorni
D+: 4,350 mt
MODERATO
Difficoltà del trekking
Hebridean Way è da considerarsi un trekking di media difficoltà.
Sebbene non vi siano particolari difficoltà tecniche e il dislivello complessivo sia inferiore ai 5.000 metri, si tratta comunque di un trekking di 250 chilometri che richiede un impegno variabile tra i dieci e i quindici giorni a causa di molti fattori: tempo a disposizione, numero di ore di cammino al giorno, passo tenuto. Il meteo naturalmente può sconvolgere piani e tabelle.
Per questo mi sentirei di sconsigliarlo a chi non ha già una buona esperienza di backpacking per più giorni consecutivi.
ALERT: Se non siete amanti del vento e della pioggia, se avete problemi articolari che potrebbero peggiorare a causa dell’umidità e delle condizioni spesso instabili del terreno fangoso; se proprio non sopportate di avere i piedi costantemente bagnati e preferite trekking assolati e secchi, beh, guardate più a Sud.
Se invece adorate camminare con lo zaino sulle spalle, dormire in tenda e/o adattarvi alle poche e spartane sistemazioni dislocate lungo il percorso, se sognate di camminare per una mattina intera scalzi sulla spiaggia su cui si infrangono le onde robuste dell’Atlantico… beh, in tale caso dovete assolutamente programmare un salto quassù!
‘The trail provides’ – è uno dei miei motti preferiti, e l’Hebridean Way ha davvero tante sorprese da offrire. A cominciare dalla possibilità di sistemare la tenda praticamente ovunque, un segno di grande civiltà che, ahimè, ancora ci sogniamo sulle nostre montagne.
In ogni caso, a seconda del tipo di preparazione e del tempo a disposizione è di fondamentale importanza suddividere l’itinerario in un numero di tappe che vi permettano di procedere col passo desiderato senza una fatica eccessiva, lasciando il giusto tempo per godere dei panorami mozzafiato, e magari pianificando le soste notturne in prossimità di paesi o particolari punti di attrazione.
TIP: Fate sempre attenzione anche agli orari dei traghetti che sono attivi solo di giorno: perdere il traghetto del pomeriggio vi costringerà ad attendere fino alla mattina successiva. (e non c’è praticamente nulla in prossimità dei moli!)
Hebridean Way: la segnaletica
L’Hebridean Way è ben tracciata con cartelli che riportano spesso oltre al logo inconfondibile della via anche le distanze tra i paesi vicini, sia in lingua inglese che in gaelico.
Sebbene sia difficile perdere l’orientamento è sempre bene dotarsi di mappe, sia digitali che cartacee. Molto spesso il terreno fangoso, le difficili condizioni climatiche, la necessità di acquistare cibo – o semplicemente la voglia di allontanarsi da ogni traccia – possono richiedere deviazioni anche significative. Avere un GPS vi aiuterà a rimanere aderenti al percorso originale.
Come arrivare alle isole Ebridi Esterne
L’ Hebridean Way non è di certo uno dei trekking più semplici da raggiungere: per arrivare alle Ebridi Esterne è necessario attraversare longitudinalmente la Scozia. Una buona organizzazione logistica è fondamentale per evitare di perdere tempo prezioso, tempo che invece vorrete trascorrere camminando!
La prima cosa da fare è – naturalmente – arrivare in Scozia. Molte compagnie volano con frequenza giornaliera su Edinburgo o Glasgow dai principali aeroporti italiani.
TIP: Edimburgo merita sicuramente un soggiorno. Se invece non avete intenzione di visitare la città, vi consiglio di pernottare nei pressi della stazione Waverley e di prendere il primo treno della mattina (intorno alle 7) per Oban.
In treno
Così facendo, arriverete a Oban intorno a mezzogiorno, in tempo per gustare un delizioso fish& chips in attesa della partenza del traghetto, di solito intorno alle 13.30. (condizioni del mare permettendo)
TIP: vi suggerisco di utilizzare la app Trainline per la prenotazione dei treni.
In Nave
Inoltre, Calmac si occupa anche dei ferry che collegano le isole tra di loro, offrendo in un unico biglietto (Hopscotch 8) tutti e 4 i traghetti necessari.
Una volta a bordo, cercate una sistemazione comoda tra le numerose sale a disposizione – io ho trovato un divano comodissimo su cui dormire nell’area giochi per i bambini! – e rilassatevi. La traversata richiederà cinque o sei ore per raggiungere il minuscolo porto di Castlebay sull’isola di Barra.
TIP: Salite sul pontile della nave e godetevi lo spettacolo dell’arrivo: state per attraccare davvero in un altro mondo. Le poche case di Castlebay e la sua imponente chiesa di roccia scura vi faranno sentire piacevolmente fuori dalla civiltà moderna.
In Aereo
Tuttavia, in considerazione della variabilità delle condizioni meteo e della intensità del vento, i pochi voli attivi sono spesso soggetti al rischio di cancellazione improvvisa, rendendo di certo il trasporto marittimo più sicuro ed affidabile.
Qual’è il dislivello complessivo?
Le Outer Hebrides non hanno vere e proprie montagne ma piuttosto molteplici promontori di roccia di chiara origine vulcanica.
L’altezza sul mare più elevata si raggiunge sull An Cliseam, che con fatica arriva a 800 metri di quota.
Nonostante l’assenza di salite lunghe e difficoltose, la morfologia del terreno rende il trail piuttosto movimentato, richiedendo un minimo di preparazione di montagna. Il mio GPS ha rilevato un dislivello positivo di complessivi 4,400 metri circa, dunque una media poco più di 400 metri di salita al giorno.
Il mio itinerario
Io ho completato il trekking in 10 giorni complessivi più un giorno di riposo a Berneray – a metà circa del trail – ne avevo decisamente bisogno! Inoltre va considerata una notte prima di partire perchè il traghetto arriva sulle isole la sera tardi (era già buio quando sono arrivato io) e per lo stesso motivo una notte conclusiva a Stornoway a meno di arrivare in paese la mattina.
In totale, sono rimasto sulle isole Ebridi Esterne per due settimane.
Nella tabella trovate il mio itinerario con i chilometri e i dislivelli affrontati. Ho dormito complessivamente in tenda per 4 notti, mentre in 5 occasioni ho dormito invece in bunkhouse (ostello).
Tappa | Partenza | Arrivo | Distanza (km) | Ascesa (mt) | Pernottamento | Note | |
1 | Vatersay | Pollachar | 30 | * | 760 | Tenda | * 6 km in autostop |
2 | Pollachar | Howmore | 29 | 150 | Tenda | ||
3 | Howmore | Liniclate | 24 | * | 100 | Dark Island Hotel | * 8 km in autostop |
4 | Liniclate | Carinish | 20 | 350 | Moorcroft Campsite & Bunkhouse | ||
5 | Carinish | Lochmaddy | 24 | 400 | Tenda | ||
6 | Lockmaddy | Berneray | 19 | 315 | John’s Bunkhouse | ||
7 | Leverburgh | Tarbert | 32 | * | 980 | Hebrides Hotel | * 15 km in autostop, percorso alternativo a quello ufficiale |
8 | Tarbert | Scaladale | 17 | 350 | Scaladale Centre Hostel | ||
9 | Scaladale | Laxay | 26 | 530 | Tenda | ||
10 | Laxay | Stornoway | 26 | 460 | Laxdale Holiday Park | ||
247 | 4.395 |
Come percorrere l’Hebridean Way: da Sud a Nord o da Nord a Sud?
Tutti gli hiker che ho conosciuto sul trail – appena 5 in totale, me compreso, forse non un campione così valido ai fini statistici – la stavano percorrendo in direzione Nord.
Questo perchè il vento, che può essere veramente feroce, soprattutto sulla costa occidentale, tende a spirare da Sud-Ovest verso Nord-Est, camminare in direzione nord significa pertanto averlo alle spalle e riceverne la generosa, ancorchè sgarbata, spinta.
Inoltre, sebbene non sia comune trovare una giornata intera di sole percorrendo l’Hebridean Way, quelle rare volte che succede è decisamente più piacevole averlo alle spalle piuttosto che in faccia.
Per quanto mi riguarda, al pomeriggio in particolare, adoro vedere l’ombra della mia silhouette allungarsi davanti, quasi a rendere sicuri i miei passi. Mi fa sentire protetto.
Per questo mi piace camminare verso Nord, Nord-Ovest, specialmente al tramonto.
Risorse utili
Una risorsa fondamentale è certamente la guida Cicerone ‘Walking the Hebridean Way’ scritta da Richard Barrett. Purtroppo è disponibile solo in inglese ma potete comprarla su Amazon cliccando qui, o potete scaricarla direttamente nella versione e-book sul cellulare.
È un pocket book di un centinaio di pagine, dimensione 12×17 cm, poco ingombrante e comoda da portare nella tasca superiore dello zaino.
La guida contiene una introduzione molto dettagliata delle Isole Ebridi Esterne, con moltissime informazioni sulla geologia delle isole, le diverse tipologie di terreno , la flora e la fauna.
Come si può comprendere facilmente dal titolo, il clou della guida è rappresentato dal suggerimento di itinerario dell’ Hebridean Way e dalla spiegazione delle varie tappe – 10 come le mie – ricche di informazioni non solo logistiche e tecniche ma anche delle possibili attrazioni da vedere o dei campeggi e ostelli dove è possibile pernottare.
Forse alcune informazioni, specie quelle relative a ristoranti e ostelli andrebbero aggiornate, anche in considerazione del fatto che la guida è stata pubblicata prima dell’inaugurazione ufficiale dell’ Hebridean Way nel 2017, ma è un utile supporto che dovreste tenere con voi.
Una cosa che ho trovato davvero interessante della guida è che utilizza sia i nomi in inglese che quelli in gaelico per ogni luogo di interesse attraversato.
uno scorcio nei pressi di Lochmaddy
Ho letto con molto interesse il report . Posto sicuramente significativo e ricco di magia oltre che di sensazioni di essere in posti veramente remoti. Mi piacerebbe molto andare ma non trovo nel web organizzazioni che lo propongano .
ciao Michelina
grazie per il tuo messaggio!
in effetti si tratta di un trekking piuttosto remoto al momento.
se vuoi approfondire scrivimi pure in privato che ti mando qualche informazione in più e, nel caso dovessi organizzare qualche gruppo in futuro, anche se ad oggi non è una cosa che faccio, ti terrò in considerazione.
Molto contento di aver trovato e letto questo articolo, interessantissimo.
In questi ultimi anni mi sono innamorato della Scozia. Dopo aver percorso lo Skye Trail in solitaria nel 2019 ho sentito che una parte della mia anima appartiene a queste terre. Dunque dopo un altro trekking in Cornovaglia ed uno in Portogallo (Rota Vicentina) ho deciso di tornare in Scozia per percorrere il Nord dell’Isola di Jura (cinque giorni in solitaria) e di seguito la West Highland Way + Ben Nevis, sempre on my way. Tutti percorsi ispirati dalle Guide Cicerone.
Per le Ebridi Esterne mi ha dato una ulteriore spinta il giallo di Peter May “L’isola dei cacciatori di uccelli”, imperdibile in questo contesto. Nella Primavera del 2024 si atterra sulla spiaggia di Barra (incrociando le dita…).
Grazie!
ciao Max sono davvero contento di averti in qualche modo ispirato.
L’Hebridean Way rimane uno dei trekking che mi ha dato di più, forse perché l’ho fatto quasi in totale solitudine senza incontrare nessuno, forse per la tanta pioggia, o magari per l’hiker scozzese che ha condiviso con me gli ultimi giorni di cammino e il mio compleanno sulle isole, altrimenti solitario e triste. Non troverai grandi e spettacolari vette, cascate o boschi rigogliosi… eppure quel camminare con il vento del Nord che ti sferza e ti accompagna è qualcosa che non si può raccontare facilmente.
Goditela, e se vuoi qualche consiglio non esitare a scrivermi.
federico