Isole Lofoten zaino in spalla: la guida completa
Ben oltre il Circolo Polare Artico, a meno di 2,500 chilometri dal Polo Nord, le isole Lofoten sono sparpagliate a distanza decrescente dalla costa occidentale norvegese, fino a congiungersi di fatto al continente nella sua parte più settentrionale. Negli ultimi anni il turismo sulle isole è esploso, soprattutto tra fotografi e appassionati di natura che non temono la vita rude e spartana tipica di queste latitudini. Monti che si alzano direttamente dall’acqua e le cui pareti strapiombano sull’oceano, fiordi e strette baie che disegnano sinuose cornici all’acqua, spiagge selvagge di sabbia fine a cui si accede solo dopo lunghi trekking. E poi i rorbuer (al singolare rorbu) le tradizionali capanne di legno dei pescatori di merluzzo, il segno principale della presenza dell’uomo sull’arcipelago. Il tutto impreziosito dall’ aurora boreale, le luci misteriose del Grande Nord.
Insomma, un vero parco giochi per chi ama viaggiare con lo zaino in spalla.
La notte artica e il sole di mezzanotte
Le isole Lofoten si trovano all’interno del Circolo Polare artico e questo determina la presenza di due famosi fenomeni naturali.
Il ‘sole di mezzanotte’ è osservabile dalla fine di maggio fino a luglio inoltrato: la notte non arriva, e il sole non scende mai sotto la linea dell’orizzonte.
Durante la ‘notte artica’, al contrario, il sole non supera mai la linea dell’orizzonte, diffondendo solo una tenue luce di rifrazione nelle ore centrali della giornata. La notte artica è visibile tra la fine di dicembre e l’inizio di febbraio ed è un fenomeno piuttosto inquietante da sperimentare almeno la prima volta, soprattutto per chi trova energia nel confortante abbraccio del sole.
Indice dei contenuti
1. Come arrivare alle isole Lofoten
2. Quando visitarle
3. Dove dormire
4. Risorse utili
5. Trekking suggeriti
5. Gallery
Come arrivare alle Isole Lofoten
Per raggiungere le isole Lofoten dall’Italia e innanzitutto necessario arrivare a Oslo. Tutte le principali compagnie aeree volano sulla capitale della Norvegia, low-cost comprese. Io solitamente utilizzo la compagnia di bandiera Norwegian, che ha un buon rapporto qualità prezzo e copre anche le tratte interne. Da Oslo, le opzioni sono differenti a seconda della tipologia di mezzo che si vuole utilizzare. I punti di accesso alle isole sono infatti sostanzialmente tre: da sud si accede via mare con il traghetto che parte da Bodø, da nord si accede via terra da Tromsø e muovendosi con auto a noleggio o raggiungendo lo scalo ferroviario di Narvik e proseguendo sulla E10, la strada di collegamento che attraversa tutte le isole oppure per via aerea volando direttamente sull’aeroporto di Leknes sull’isola di Vestvågøya.
In nave
In traghetto si accede alla parte più meridionale delle isole dal porto di Bodø, sulla costa nord-ovest della Norvegia.
Bodø dista oltre mille chilometri da Oslo, si può arrivare con il treno ma il viaggio è decisamente lungo. Consiglio invece un volo locale tramite Norwegian. La durata del volo è di 1h30′ circa e ci sono almeno due collegamenti al giorno. Una volta atterrati, con una camminata di un paio di chilometri – attraverso la cittadina di Bodø – arrivate al molo per prendere il traghetto che in 4 ore vi porterà sull’isola Moskenesøya. Per gli orari e l’acquisto dei biglietti visitate Torghatten Nord. Il numero dei traghetti dipende dalla stagione: durante l’estate ci sono 4 corse al giorno che si riducono a 1-2 durante l’inverno.
TIP: la traversata in traghetto può essere piuttosto agitata. Almeno per me lo è stato. Vi suggerisco di mangiare leggero, evitare gli alcolici e trovare una postazione comoda con la vista sull’orizzonte per non soffrire troppo! Se soffrite abitualmente di mal di mare, valutate qualche farmaco con azione antistaminica e calmante.
In Autobus
Se preferite evitare il traghetto, l’alternativa via terra passa forzatamente dalla municipalità di Narvik, nel Nordland. A Narvik potete arrivare sempre con un volo locale di Norwegian, della durata di 1h45′. Da Narvik ci sono collegamenti giornalieri via bus con Svolvaer, il principale paese delle Lofoten. Per gli orari e l’acquisto dei biglietti visitate Reis Nordland.
In Aereo
La compagnia locale Widerøe offre voli per i due aeroporti dell’arcipelago, Leknes e Svolvaer, con partenze da Oslo o da Bodø.
Come arrivare alle Isole Lofoten
Nota: poiché questa guida è pensata per i backpacker, non è previsto l’utilizzo di auto a noleggio ma solamente dei mezzi di trasporto pubblici)
Per raggiungere le isole Lofoten dall’Italia e innanzitutto necessario arrivare a Oslo. Tutte le principali compagnie aeree volano sulla capitale della Norvegia, low-cost comprese. Io solitamente utilizzo la compagnia di bandiera Norwegian, che ha un buon rapporto qualità prezzo e copre anche le tratte interne. Da Oslo, le opzioni sono differenti a seconda della tipologia di mezzo che si vuole utilizzare. I punti di accesso alle isole sono infatti sostanzialmente tre: da sud si accede via mare con il traghetto che parte da Bodø, da nord si accede via terra raggiungendo lo scalo ferroviario di Narvik e proseguendo sulla E10, la strada di collegamento che attraversa tutte le isole oppure per via aerea volando direttamente sull’aeroporto di Leknes sull’isola di Vestvågøya.
In nave
In traghetto si accede alla parte più meridionale delle isole dal porto di Bodø, sulla costa nord-ovest della Norvegia.
Bodø dista oltre mille chilometri da Oslo, si può arrivare con il treno ma il viaggio è decisamente lungo. Consiglio invece un volo locale tramite Norwegian. La durata del volo è di 1h30′ circa e ci sono almeno due collegamenti al giorno. Una volta atterrati, con una camminata di un paio di chilometri – attraverso la cittadina di Bodø – arrivate al molo per prendere il traghetto che in 4 ore vi porterà sull’isola Moskenesøya. Per gli orari e l’acquisto dei biglietti visitate Torghatten Nord. Il numero dei traghetti dipende dalla stagione: durante l’estate ci sono 4 corse al giorno che si riducono a 1-2 durante l’inverno.
TIP: la traversata in traghetto può essere piuttosto agitata. Almeno per me lo è stato. Vi suggerisco di mangiare leggero, evitare gli alcolici e trovare una postazione comoda con la vista sull’orizzonte per non soffrire troppo! Se soffrite abitualmente di mal di mare, valutate qualche farmaco con azione antistaminica e calmante.
In Autobus
Se preferite evitare il traghetto, l’alternativa via terra passa forzatamente dalla municipalità di Narvik, nel Nordland. A Narvik potete arrivare sempre con un volo locale di Norwegian, della durata di 1h45′. Da Narvik ci sono collegamenti giornalieri via bus con Svolvaer, il principale paese delle Lofoten. Per gli orari e l’acquisto dei biglietti visitate Reis Nordland.
In Aereo
La compagnia locale Widerøe offre voli per i due aeroporti dell’arcipelago, Leknes e Svolvaer, con partenze da Oslo o da Bodø.
vista da Reinebringen
Backpacking alle Lofoten: quando andare?
Io le ho visitate in due momenti dell’anno diversi, e non ho dubbi nel suggerirvi l’autunno come periodo ideale: vediamo perché.
Cominciamo dal clima.
Nonostante la loro latitudine, il clima delle isole Lofoten è piuttosto moderato grazie alla corrente del Golfo che ne lambisce l’estremo occidentale. Siamo comunque all’interno del circolo polare artico, dunque gli inverni rimangono piuttosto rigidi, con temperature di poco sotto lo zero ma con venti impetuosi che possono dare una maggiore percezione di freddo. Ma d’estate non è raro trovare giornate così calde da poter fare il bagno, con temperature ben al di sopra dei 15 gradi. Come tutte le isole oceaniche poi , il tempo è davvero imprevedibile e soggetto a rapidissimi cambiamenti anche all’interno della stessa giornata. Fatte queste premesse, è chiaro che in linea di massima tutte le stagioni possono essere ottimali per visitarle anche nell’ipotesi di fare campeggio libero.
Ma, a meno che non siate particolarmente attirati dal fascino sepolcrale della notte che non finisce mai, è naturale desiderare una bella luce durante i trekking per poter ammirare le molteplici meraviglie paesaggistiche. Questo è di certo valido anche da un punto di vista fotografico. Dunque evitate l’inverno.
L’estate è certamente il periodo dell’anno in cui il clima è più confortevole e il sole di mezzanotte permette di sfruttare molto di più le giornate. Di contro è piuttosto normale che sia il periodo dell’anno con più presenze turistiche; in particolare moltissimi camper possono disturbare chi cerca l’isolamento.
In autunno invece avrete invece la sensazione di avere le isole tutte per voi, con un clima ancora mite (e temperature diurne fino a 12-15 gradi) e la possibilità di assistere all’Aurora Boreale anche molte volte in una stagione fortunata (nel 2017 ho avuto la fortuna di vederla per ben 9 volte su 18 notti complessive). Altra cosa che mi porta a preferire l’autunno, è l’aspetto logistico. Per chi viaggia con zaino in spalla e punta sul campeggio libero può non essere influente, però nei periodi di bassa stagione i costi per gli alloggi sono inferiori e le disponibilità maggiori, il che vi permette la giusta flessibilità e non dover per forza prenotare prima.
In particolare preferite la prima parte dell’autunno, da metà settembre fino all’inizio di novembre quando arriva la neve in fenomeni che possono essere anche piuttosto intensi.
Å, il villaggio più a sud delle isole
Backpacking alle isole Lofoten: dove dormire
Tenda
La Norvegia ha una grande rispetto per le attività outdoor che viene sancito anche per legge attraverso il principio del Allemannsretten (‘Freedom to roam’), un diritto della antica tradizione norvegese inserito nel Outdoor Recreation Act del 1957. Allemannsretten concede a chiunque il diritto di wild camping (campeggio libero) sull’intero suolo norvegese – anche sulle terre private – a patto che non siano coltivate e rispettando le regole minime di buon comportamento e rispetto della natura che segue il principio americano del Leave No Trace: non lasciare alcuna traccia del tuo passaggio. Questo principio autorizza a mettere la tenda praticamente ovunque – spiagge comprese – a patto di rimanere sempre ad almeno 150 metri di distanza da una casa abitata o da un rorbu. Questo per una notte. In caso si decida di trattenersi per più giorni nello stesso luogo è necessaria una autorizzazione dal proprietario del terreno.
Nota: restrizioni al campeggio libero / wild camping. Ho appreso di recente dal sito 68north, fonte di informazioni preziose sulle isole Lofoten, che alcune aree sono state interdette al campeggio libero, con un decreto emesso a giugno 2021. Il divieto riguarda soprattutto auto e camper in prossimità delle spiagge non attrezzate con bagni pubblici, ma pare impatti anche alcuni luoghi riservati solo agli hiker come la mitica cima di Reinebringen. Vi suggerisco di verificare eventuali ulteriori restrizioni negli uffici turistici locali.
Ostelli
Per quanto riguarda invece i campeggi attrezzati, non sono moltissimi ma ubicati in modo tattico per muoversi tra le isole. Le piazzole costano sui 15 euro, poco di più del costo di una birra media (!).
Anche il prezzo degli ostelli è piuttosto in linea con i prezzi dell’Europa continentale (tra i 25 e i 30 euro). Il villaggio che offre le soluzioni più interessanti e caratteristiche è certamente Stamsund, sull’isola Vestvågøy, ma ho soggiornato in un ostello interessante anche a Ballstad.
Rorbuer
Dormire in un rorbu – per chi può permetterselo – trasforma una vacanza alle isole Lofoten in una esperienza ancora più straordinaria.
I rorbuer (rorbu al singolare) sono infatti le caratteristiche baite dai colori vivaci ubicate in posizioni strategiche nei fiordi. Negli ultimi anni sono state trasformate in alloggi per turisti.
Queste capanne di legno sono ricche di tradizione, un tempo ospitavano una miriade di pescatori che facevano il pellegrinaggio invernale nelle zone di pesca del merluzzo più fertili del mondo, soprattutto d’inverno, quando i merluzzi entrano nei fiordi per deporre le uova.
Sebbene la pesca sia ancora oggi una delle attività principali delle isole, nella seconda metà del secolo scorso molti rorbuer sono stati trasformati in alloggi per turisti.
Per questo soggiornare in un rorbu ti darà la possibilità di entrare in contatto con la storia delle isole Lofoten e del mare del Nord in modo intimo.
Come anticipato, alloggiare in un rorbu è piuttosto costoso ed è sicuramente fuori budget per un viaggiatore solitario. In gruppo invece le cose cambiano perché solitamente i rorbu sono grandi, dagli arredamenti spartani e si può comodamente dormire in tanti. Un rorbu con due camere per 4-6 persone viaggia sui 400-500 euro a notte, ma sono disponibili soluzioni anche con 10-12 posti per 800-1000 euro a notte.
The Tide, rorbuer sul molo di Sørvagen
Trekking suggeriti
Backpacking alle isole Lofoten: risorse utili
In questa sezione vorrei indicarvi alcuni siti, blog o applicazioni che ho trovato molto utili per scovare itinerari interessanti e pianificare al meglio i miei trekking alle isole Lofoten.
Rando-Lofoten: è di certo il Riferimento con la R maiuscola per tutto quanto concerne il trekking alle Lofoten. Su questo portale sono disponibili più di 100 differenti proposte per hike giornalieri o trekking di più giorni. Di ogni itinerario troverete un summary con il livello di difficoltà, mappe e traccia GPX da scaricare, il profilo altimetrico. Non mancherà poi una breve descrizione e la galleria fotografica. Il tutto catalogato per isola in modo molto intuitivo.
Stunning Outdoors: blog creato da Ela & Bea, due amiche cinquantenni, non è solo una sorgente di informazioni e suggerimenti utili ma anche una grande ispirazione per spingere tutti, a tutte le età, a perdersi un po’ con lo zaino in spalla. Blog davvero interessante, con la possibilità di scaricare per pochi euro una guida digitale delle Lofoten.
68 north: già il nome del sito, che prende ispirazione dalla latitudine alla quale si trovano le Lofoten, e le bellissime immagini fotografiche a corredo vi farà sentire il mood selvaggio che vi attende. Disponibili moltissimi itinerari e foto davvero ispirazionali
Yr.no: un riferimento affidabile per avere informazioni sul meteo è certamente yr.no. Sebbene il sito sia esclusivamente in lingua norvegese, è piuttosto self-explanatory grazie all’utilizzo dei semplici pittogrammi colorati.
Maps.me: continuo ad essere affezionato a questa app ‘salvifica’ che permette di scaricare offline ogni tipologia di mappa e utilizzarla quando sei in assenza di connessione dati. Maps.me permette non solo di personalizzare il tuo percorso identificando dei punti di interesse precisi (POI) e dandoti informazioni precise sulle distanze e i dislivelli necessari per raggiungerli ma anche, cosa che mi ha salvato più volte, ti permette di ricalcolare il tragitto migliore per ritornare sull’itinerario in caso di perdita di orientamento. Nota: ultimamente sto utilizzando anche ViewRanger. Molto simile come principio a Maps.me ma sembra ci siano più informazioni utili sui profili altimetrici.
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