ora mi sento davvero una thru-hiker

Da Campo a Big Bear (Miglio 266)

Le prime due settimane sul Pacific Crest Trail sono trascorse, ma non potrei mai dire che sono volate. Il tempo non sfugge via molto rapido quando sei una thru hiker. Per quanto affascinante e intenso sia quello che sto facendo, a volte le giornate sotto il sole nel bel mezzo del deserto sembrano interminabili.

Cominciamo dal principio

Dopo aver lasciato il confortevole rifugio della casa di Scout & Frodo, dove ho sentito per la prima volta di fare parte davvero di questa grande famiglia, l’entusiasmo della partenza si è parzialmente affievolito nella fatica del primo giorno di trail. L’ascesa verso Lake Morena, primo avamposto civilizzato e unica sorgente d’acqua, è stato davvero duro; come se fosse una prova necessaria per ottenere il lascia passare per il resto del trail. Ho bevuto quasi 5 litri di acqua, i piedi si sono riempiti di vesciche, e alla fine della tappa mi è stato donato un po’ di Trail Magic che mi ha ritemprato e riconciliato con la vita. 

trail magic

Trail Magic: una fresca limonata

Insomma ho avuto in un solo giorno l’assaggio di quello che avrei trovato sul trail nei giorni seguenti, fatica e stanchezza costanti, certi dolori passano solo quando arrivano i successivi, fame, una fame che mai prima ho provato e che mi pare aumentare sempre più di giorno in giorno, e ovviamente la sete, l’ansia per raggiungere il punto di ristoro successivo, anche se mi sto accorgendo di bere molto meno della media degli altri hiker. Ieri ad esempio ho fatto venti miglia bevendo solo due litri d’acqua, ne avevo altri due litri nello zaino, devo ancora capacitarmi di quanta poca acqua mi serve per evitare di portare peso inutilmente. Questo per dirvi che la giornata è fatta di tanti piccoli appunti mentali tecnici che ogni giorno ti aiutano a migliorare qualcosa nel pratico. Una sorta di “mai più senza” e “mai più con” e così inizi davvero ad affinare anche il tuo equipaggiamento e a renderlo rispondente a tutte le tue esigenze. Un esempio per tutti, preferivo portarmi dietro 200 grammi in più di barrette energetiche, che 200 grammi di asciugamano, e così ho abbandonato definitivamente l’asciugamano in una hiker box.

il mio zaino

il mio zaino pieno di acqua e cibo

Un po’ di compagnia

Ad ogni modo tornando alle mie prime due settimane trascorse sul trail, dopo Lake Morena mi sono imbattuta in un’altra piacevole abitudine del PCT: la conoscenza quotidiana di nuovi hiker e la possibilità di condividere con loro lunghe sezioni del trail. I primi sono stati ‘New York City’ e ‘The Beast’, conosciuti proprio durante il primo campeggio a Lake Morena. Purtroppo dopo Julian (primo giorno di vera resupply in Town) ci siamo separati: loro volevano prendersi un giorno Zero di riposo, io invece ho preferito continuare. Cose che succedono ogni giorno sul PCT. Ci si trova, ci si conosce, ci si annunsa – nel vero senso della parola – poi magari ci si lascia perché ognuno ha il suo passo e le sue aspettative ed è giusto così. Magari ci si ritroverà più avanti.

PCT wild camping

che bello avere un po’ di compagnia la notte

Così fino a Idillwild ho fatto esperienza di camping sola, è stato a tratti difficile (e leggermente terrificante) e a tratti meraviglioso essere finalmente indipendente da tutto e tutti sul sentiero. Le notti sono state fredde e a volte estranianti, ma le albe di luce rosata ogni mattina mi danno la forza per uscire dalla tenda e rimettermi in cammino con gioia.
L’ascesa al San Jacinto però è stata talmente faticosa e inaspettata che una volta arrivata ad Idillwyld avrei quasi potuto piangere di gioia nell’incontrare finalmente altri hikers. Così ho deciso che sarei ripartita l’indomani insieme a loro, per non restare nuovamente sola. Passare la settimana in compagnia è stato bello, diverso e non sempre semplice. Tutto non è mai semplice sul PCT ma contemporaneamente è molto più semplice di quanto si possa mai immaginare. Così negli ultimi 5 giorni ho nuovamente sperimentato la sete, la fame e tutto il resto, ma anche la meraviglia e gioia infinita del Trail magic trovando hot dog caldi e pronti per essere mangiati in mezzo al bosco. Direi che ci sarebbero mille altre cose da dire, ma il tempo è poco e adesso vado a godermi questa bella e nuova compagnia.

PCT in town

hikers e cibo accoppiata vincente

Il mio trail name

Ah, come vedete ho avuto il mio trail name! Jukebox, piuttosto azzeccato visto che passo molto tempo a cantare e sono decisamente chiacchierona quando incontro delle persone. Proprio come nel jukebox basta mettere una monetina per far partire una canzone, con me è sufficiente un bel sorriso per farmi incominciare a parlare!

17 MAGGIO 2022, JUKEBOX

Elena Cricca

Chi sono

Sono nata e cresciuta in Romagna, a pochi metri dal mare Adriatico. Eppure la mia passione per la montagna è cominciata fin da piccola! Il PCT è stata una scelta istintiva, ma anche un atto di fede. Sento che su quel sentiero c’è qualcosa che può farmi bene, qualcosa che può farmi crescere ed essere davvero felice.

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