Cascate Islanda: 3 escursioni a piedi da non perdere
Terra del fuoco e del ghiaccio, ma anche e soprattutto di acqua che corre fragorosa fin dentro l’oceano, precipitando in gole affascinanti e piene di colori. Sto parlando di cascate in Islanda.
Alcune di queste cascate non richiedono molta fatica per essere raggiunte: basta abbandonare l’auto nei trafficati parcheggi, fare pochi passi per godersi queste meraviglie della Natura e scattare le fotografie di rito. Altre invece richiedono di faticare un po’ prima di mostrarsi, ma proprio per questo sono in grado di restituire una maggiore e più completa condivisione con la Natura e più in sintonia con un viaggio zaino in spalla.
In questo articolo vorrei segnalarvi 3 trail di breve o media durata per raggiungere alcune delle cascate più belle ed imponenti d’Islanda e – per i più coraggiosi – immergersi nella gelide acque del Nord come ho fatto io.
1. HÀIFOSS
Pur non essendo fotogenica come Skogafoss o Seljalandfoss, Háifoss è la cascata che mi ha colpito di più e che maggiormente mi porto nel cuore. Con i suoi 122 metri, questa è una delle cascate più alte e spettacolari di Islanda. Háifoss significa infatti ‘cascata alta’ e ancora agli inizi del Novecento era ritenuta la cascata più alta di tutto il paese.
Non sono molti i turisti che si avventurano fino al canyon strapiombante in cui si getta; per la distanza dagli itinerari classici che ruotano intorno al Golden Circle, e per la strada sterrata piuttosto impervia che richiede una attenta marcia di avvicinamento. Quando l’ho visitata ero da solo assieme al mio compagno di trekking.
Se decidete di visitarla, oltre a trovarvi sul crinale di un canyon di bellezza stordente, sconsigliato a chi soffre di vertigini, vi accorgerete presto del bonus gentilmente offerto da Pjórsá River, il fiume di origine glaciale più lungo di Islanda. Le cascate infatti sono due! Il fiume prima di gettarsi nell’abisso si divide in due estuari, quello di sinistra più ampio origina la cascata principale, quello di destra invece crea Granny, letteralmente ‘la cascata vicina’
Come arrivare: Háifoss si trova nella valle di Pjórsárdalur, la piana che si trova tra il Golden Circle e il Laugavegur, a circa 140 km da Rejkiavík. Per raggiungerla è necessario un viaggio di un paio d’ore sulla 32, una strada asfaltata a due corsie che attraversa alcuni villaggi ma si trova già al di fuori del traffico. Una volta attraversato il fiume Pjórsá, prendete a sinistra sulla strada sterrata 332. Seguitela per 7 chilometri fino ad arrivare ad un parcheggio dove potete lasciare l’auto.
TIP: È consigliabile una vettura 4×4: si tratta di una strada sterrata piuttosto grezza e irregolare. Verificate sempre con la compagnia di noleggio di avere l’autorizzazione per utilizzare l’auto off-road.
L’escursione
Una volta parcheggiata l’auto, non avrete da camminare molto per avere il primo assaggio della magnificenza di queste cascate che vi lasceranno senza fiato.
I punti panoramici sono numerosi e tutti diversi tra loro, raggiungibili camminando sulla cresta del canyon.
Ma l’esperienza a mio avviso più intensa la avrete scendendo nel canyon fino a raggiungere la valle Fossárdalur e da lì proseguire sino alla laguna ai piedi delle cascate. Il rombo dell’acqua che si infrange sulla roccia vulcanica è così forte da coprire persino la voce, gli schizzi gelidi in faccia un toccasana per l’equilibrio interiore.
Il trekking è di 3 chilometri e piuttosto impegnativo sebbene mai realmente esposto; necessaria la massima attenzione a non scivolare, mentre in alcuni punti è difficile trovare l’orientamento tra le rocce che affiorano nella valle.
Se dalla sommità è soprattutto la vista a sentirsi appagata dalla sorprendente ricchezza del panorama, da sotto sentirete tutti i sensi perfettamente attivati e percorsi dall’energia dell’acqua.
HÁIFOSS CAR PARK
1 ORA
GRANNY WATERFALL
D+: 115 MT D-: 247 MT
2.5 KM
BASSA
2. GLYMUR
Di poco più visitata e fotografata della precedente, a causa – o per merito – del trekking piuttosto impegnativo necessario per raggiungerla, Glymur rimane pertanto un luogo di supremo dominio della natura.
Glymur è alta 198 metri, ed è stata per molto tempo la cascata più alta d’Islanda, prima della scoperta nel 2011 di Morsárfoss, che origina dal ghiacciaio Vatnajökull ed è alta 227 metri.
Come arrivare al trailhead: Glymur si trova nei pressi del fiordo Hvalfjördur, 70 chilometri a nord est di Rejkiavik. Il viaggio in auto dalla capitale è di circa un’ora, perlopiù seguendo la splendida costa del fiordo sulla strada a due corsie numero 47. Proprio alla fine del fiordo, seguite l’indicazione per Glymur waterfall, e proseguite per 3 chilometri fino all’ampio parcheggio indicato con ‘Bontsa’ su Google Maps.
L’escursione
Si tratta di un percorso ad anello di circa 8 chilometri che presenta spunti davvero interessanti, tra cui il passaggio in una caverna e due guadi su tronchi fissi che richiedono una certa attenzione per non scivolare nell’acqua.
Il primo tratto di avvicinamento al Bontsa è praticamente piatto. Dopo circa mezz’ora di cammino troverete la caverna da attraversare per proseguire ancora per qualche minuto fino ad arrivare al primo attraversamento dell’acqua, dove alcuni tronchi fissi e una corda vi aiuteranno a portarvi sulla sponda destra del fiume.
ATTENZIONE: il tronco viene posizionato in primavera e rimane in posizione fino ad estate inoltrata. In caso il tronco non fosse presente, dovrete attraversare il fiume camminando nell’acqua.
Una volta raggiunta la sponda di destra, il trail comincia a salire con una pendenza decisa. Alcuni punti sono esposti sulla gola della cascata: il panorama è magnifico ma non proprio adatto a chi soffre di vertigini. Incontrerete numerosi punti panoramici per ammirare l’imponente cascata da sempre più vicino.
Arrivare in cima al canyon richiederà un’ora per chi sale di buon passo. Una volta in cima, lasciatevi la gola strapiombante alle spalle e camminate sul letto del fiume che ora è molto largo, la corrente è leggera. Ora dovete raggiungere l’altro lato del canyon per trovare il sentiero di rientro verso il parcheggio.
A seconda della stagione e della portata dell’acqua potrebbe non essere necessario togliersi le scarpe ma vi raccomando di farlo per godere al meglio l’intensità della natura incontaminata: in ogni caso vi bagnerete i piedi perchè non c’è nessun aiuto per attraversare. Una volta raggiunta l’altra sponda del fiume, avrete due possibilità di discesa verso il parcheggio: una più facile rimanendo più a destra allontanandovi dal canyon, l’altra più difficile che scende in modo più significativo nella gola. Se scegliete questa via, fate attenzione perchè il trail non è molto indicato e poiché vi muoverete principalmente su rocce non c’è una vera e propria pista da seguire. Ci sono comunque molti omini di pietra che potete tenere in vista per non perdere l’orientamento.
GLYMUR TRAILHEAD
3.5 ORE (ROUND-TRIP)
BONTSA RIVER CAR PARK
D+: 397 MT D-: 395 MT
6.2 KM
MEDIA
3. WATERFALL WAY (SKÓGA TRAIL)
Chiunque abbia visitato l’Islanda è stato almeno una volta a Skógafoss, di certo una delle cascate più fotografate al mondo. Ma un hiker attento non può certo fermarsi di fronte alla cascata e trascurare quello che si trova salendo nella valle da cui la cascata precipita. Skóga Trail è una escursione intensa e varia, lontana dalla caotica confusione che regna invece ai piedi di Skógafoss; costeggia il fiume Skógar, consentendo di ammirarne i restringimenti e i molteplici sbalzi d’acqua in cui è costretto nel suo percorso e le gole profonde dove si riversa.
Per questo il sentiero è spesso chiamato Waterfall Way, la via delle cascate. Su un sito ho letto che le cascate ufficiali sono 26, io devo aver perso il conto perché ne ho contate una ventina. Se avete paura che venti cascate possano essere noiose, non preoccupatevi: i panorami cambiano continuamente e questa escursione sarà in grado di entusiasmarvi dall’inizio alla fine! Ammirate i profondi canyon circondati da piane frastagliate di roccia ed erba in uno scenario da fiaba, sotto lo sguardo severo di vulcani attivi ricoperti di ghiaccio. Uno degli ecosistemi più giovani ed in evoluzione sulla Terra al suo meglio.
Nota: Questo è un trail pensato per chi ha pco tempo a disposizione prima di rientrare a Reykjavik o proseguire il tour dell’isola. Poiché noi backpacker non amiamo molto ritornare sui nostri passi e ripercorrere sezioni già oltrepassate, evidenzio che lo Skóga Trail si collega sia al Fimmvörðuháls Trail con la possibilità di pernottare o accamparsi al rifugio Fimmvörðuskáli (14 km circa da Skógafoss), o proseguire per il Laugavegur Trail a cui si accede dalla piana di Porsmork (25 km da Skógafoss). Trovate gli articoli relativi a questi trekking nel blog.
Come arrivare al trailhead: Il trail comincia dal parcheggio di Skógafoss, nella costa meridionale dell’Islanda, a 2 ore di macchina da Reykjavik percorrendo la Route 1.
L’escursione
La parte più impegnativa di una escursione semplice è la salita sulla ripida scalinata che porta sommità della cascata, facendovi guadagnare in pochi minuti oltre cento metri di dislivello. Vedrete ancora moltissime persone, ma appena vi allontanerete in direzione nord sul sentiero che percorre la sponda destra di Skóga comincerete a godervi la piacevole solitudine del cammino.
Il trail è sempre in salita, con alcuni tratti più impegnativi che possono essere sdrucciolevoli, ma non c’è nessun passaggio pericoloso. Puro e semplice dislivello positivo da conquistare: alla fine sarete risaliti di 500 metri.
Nel primo tratto il sentiero incontra alcune gole non molto profonde, un assaggio di quello che arriverà più avanti. Incontrerete già alcune cascate fino a Cascading Falls dopo 3 km.
Da qui inizia il tratto più interessante: cascate nascoste che si gettano in stretti dirupi, canyon ricoperti di verde dalle pareti strapiombanti, promontori dalle geometrie vulcaniche e pianure sconfinate.
Dopo aver attraversato le Subtle Falls (5.7 km) proseguite ancora un paio di chilometri fino a raggiungere il punto finale del trail, Sunset Falls, decisamente la cascata più interessante di tutte.
Dopo 8 km circa troverete il ponte di legno per attraversare il fiume e portarsi sull’altra sponda: il paesaggio cambia, la vegetazione diventa più rarefatta e cede il passo alla roccia dando origine al paesaggio lunare tanto tipico in Islanda.
È il punto di arrivo dell’escursione: a meno che non vogliate proseguire verso il Fimmvörðuháls Trail è il momento di rientrare in direzione di Skógafoss. Il sentiero da qui in avanti si fa piuttosto noioso su una strada sterrata per una decina di chilometri fino al rifugio.
Godetevi invece il ritorno in discesa per ammirare di nuovo le cascate, e magari ricontarle!
SKÓGAFOSS
4-5 ORE (ROUND-TRIP)
SKÓGAFOSS
D+: 790 MT D-: 790 MT
16 KM
BASSA
davvero un post interessante. vorrei andare in Islanda questa estate sicuramente leggerò questo blog al meglio!