Fare il bagno nei laghi alpini – Consigli per l’uso!

I laghi alpini, che meraviglia.

Dimmi la verità. Non hai avvertito almeno una volta, durante una escursione in montagna, la voglia di un bel tuffo rinfrescante in quello splendido laghetto dal colore blu turchese, circondato dalla vegetazione colorata o incastonato tra i pinnacoli di roccia di una catena montuosa?
Una delle esperienze più gratificanti da provare sul Pacific Crest Trail – oltre al mangiare – è fare il bagno in uno dei laghi della Sierra.
Quella sensazione di frescura che ti avvolge, l’acqua che lava via il sudore e la sporcizia di ore di cammino, il rigenerante shock cardio-circolatorio del freddo e il benessere che si prova una volta usciti dall’acqua, nello stendersi su una roccia a godersi il sole californiano.
Eppure non è una cosa per tutti: altrimenti tutti i nostri laghi sulle Alpi sarebbero pieni di escursionisti a mollo, e non mi pare sia così.

Con questo articolo vorrei darti una serie di ‘consigli per l’uso’: piccole raccomandazioni utili a non farla diventare, oltre che l’esperienza più intensa della tua vita, anche l’ultima!

Già. Il bagno in un laghetto alpino, magari ancora parzialmente ghiacciato o ricoperto di neve, è una delle esperienze più intense che si possa provare nella vita.
Fin dalla prima volta che sono andato in montagna, con il campeggio parrocchiale a 12 anni, mi sono reso conto che i laghetti alpini esercitavano su di me – e non solo su di me – un fascino particolare.
Capitava di dividersi in gruppi, con differenti capisquadra e itinerari, per poi ritrovarsi la sera nella tenda-refettorio a raccontarsi l’escursione. Appena qualcuno pronunciava le parole magiche ‘Siamo arrivati fino al laghetto!’ nel gruppo saliva immediatamente il livello di attenzione e coinvolgimento. Solo crescendo ho iniziato a preoccuparmi di dislivelli, chilometri percorsi e altezza massima raggiunta.

 

laghi alpini: Lago Sternai

Lago Sternai, sotto la Cima di Rabbi

La stessa cosa non mi capita con i grandi laghi prealpini o sul livello del mare, anzi li trovo decisamente boring, smorti e privi di energia.
Invece in montagna mi soffermo a guardare la cartina o il gps alla ricerca di una pozza d’acqua sulla cui riva mettere la tenda o semplicemente fermarmi a meditare.
E mi piace farci il bagno dentro, rimanervi fino a quando perdo la sensibilità dei piedi – solitamente bastano un paio di minuti!

Cosa succede al tuo corpo quando ti tuffi nell’acqua fredda

Prima di svelarti alcuni trucchetti utili a non accusare troppo lo shock termico è importante sapere cosa succede al tuo corpo quando entri nell’acqua fredda. Attenzione: non pensare solamente al ghiaccio, una temperatura dell’acqua inferiore ai 15 gradi è già sufficiente per dare molto fastidio a livello cardio-circolatorio.
Il primo cambiamento che il freddo porta all’organismo è sulla respirazione. Ad una iniziale sensazione di fiato mozzato segue l’iperventilazione. Il fenomeno può peggiorare se mettete anche la testa sott’acqua, perchè oltre a shockare la vostra corteccia cerebrale siete a rischio di inspirare acqua ghiacciata direttamente nei polmoni, aumentando la difficoltà respiratoria e l’iperventilazione.

 

laghi alpini: lago di Cece

meditazione nel lago ghiacciato (Lago di Cece)

Cosa può ucciderti se rimani a lungo nell’acqua fredda

L’iperventilazione mette in qualche modo in agitazione il cuore: la frequenza cardiaca schizza in alto e la pressione sanguigna si impenna. Nelle persone fragili, questo potrebbe addirittura causare un attacco di cuore.Dopo pochi minuti di permanenza nell’acqua fredda i vasi sanguigni cominciano a ridurre il flusso di sangue verso le estremità, in particolare i piedi, per cercare di mantenere il calore il più possibile. Se dura poco è un ottimo tonificante a livello circolatorio, ma se cominci a perdere sensibilità beh, quello è il momento di uscire in fretta, perchè stai per perdere il controllo dei tuoi muscoli e entro pochi minuti non riuscirai nemmeno più a nuotare!

Ci sarebbe anche l’ipotermia da tenere in considerazione, ma nel caso del bagno in un lago alpino è un pericolo più remoto rispetto agli altri qui sopra elencati. Certo, se al momento di uscire dall’acqua le condizioni dell’aria all’esterno sono particolarmente rigide anche l’ipotermia puà diventare un fattore di rischio. In quel caso fai quello che hai visto fare mille volte nei film. Asciugati più in fretta possibile e ricopriti alla svelta.

PCT lake

Pacific Crest Trail, Sierra Nevada

Consigli per evitare lo shock termico

Adesso che sai come reagisce il corpo ad un tuffo improvviso nell’acqua fredda hai deciso che non hai intenzione di mettere nemmeno i piedi in quel bellissimo lago ghiacciato?
Aspetta.
Si tratta di dare il giusto tempo al tuo corpo per acclimatarsi al cambio di temperatura, evitando di ‘spaventarlo’.
Per questo non devi mai tuffarti nell’acqua fredda e soprattutto non immergere la testa per prima. Niente tuffi cannonball, a bomba insomma. Entra piuttosto lentamente cominciando dai piedi.
Metti i piedi nell’acqua e inspira profondamente. Trattieni il respiro e lasciati scivolare progressivamente nell’acqua espirando. Così facendo la tua respirazione si adeguerà meglio al repentino cambio di temperatura.

Rimani sempre concentrato sulla respirazione per tutta la durata dell’immersione: ascolta il tuo respiro piuttosto che la sensazione di freddo. Potrebbe anche aiutarti canticchiare una canzone e sorridere!

laghi alpini: Lago Antermoia

sorridere aiuta a rilassare il corpo nell’acqua fredda

So che stai per mandarmi a quel paese ma questo punto è molto importante: rilassati!
Non irrigidirti per sfuggire al tocco del freddo. La tua mentalità e la tua concentrazione sono orientate positivamente e programmate per aiutarti. Guarda con calma davanti a te, tieni le spalle aperte e sorridi.

Se sei un backpacker e hai con te il cuscino o un pad gonfiabile utilizzalo per darti stabilità in acqua e tenere le mani fuori dall’acqua, anche questo può aiutarti a ridurre lo stress circolatorio e fungere da salvagente in caso di repentina perdita di sensibilità.
Un altro suggerimento che mi sento di darti è quello di abituare il tuo corpo a repentini cambi di temperatura. È un po’ il principio olistico alla base della sauna finlandese o dell’idroterapia. Una doccia fredda ogni tanto, quando il corpo è molto caldo, ti aiuterà a sentire meno l’impatto di una nuotata in un lago alpino!

triglav slovenia

altro bagno che ricordo con gioia: Dvojne Jezero, Slovenia 

Spero che i miei suggerimenti possano esserti utili la prossima volta che ti troverai nei pressi di un lago a 3,000 metri!
Se vuoi saperne di più su come affrontare il freddo puoi seguire i princidi del mitico Wim Hof, l’uomo dei ghiacci.

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