Il Pacific Crest Trail non è (SOLO) un gioco da ragazzi

Verrebbe da pensare che il Pacific Crest Trail, e più in generale i thru hike americani, siano avventure riservate ai giovani. É indubbio che questi long distance trail siano demanding dal punto di vista fisico: camminare 8-10 ore al giorno per 4-5 mesi, affrontando il caldo e la sete nel deserto, i feroci dislivelli alpini nella Sierra, la pioggia e freddo negli stati del Nord. Naturale pensare che un ragazzo di 25 anni sia più fitting con una vita di questo tipo. Persino dormire in tenda per molti giorni consecutivi può diventare difficoltoso per un 40enne con la schiena usurata: lo dico per esperienza.
Anche i meccanismi di interazione sociale che si diffondono lungo il percorso potrebbero sembrare più adatti ai giovani: condividere stanze nelle case dei trail angel con ragazzini che potrebbero essere tuoi figli, magari dormendo per terra, o un fuoco nella foresta circondato da schiamazzanti selvaggi che bevono allegramente e fumano erba, in pieno ad una tempesta ormonale post adolescenziale… beh per un 40+ può essere difficile. A meno che non abbia un’innata dose di hikertrash.

PCT hikertrash petrol station

ve lo immaginate un pensionato qua in mezzo?

Incastrare un allontanamento così radicale e lungo dalla vita quotidiana è un altra difficoltà da superare. Un adulto, uomo o donna che sia, nella fascia di età 35-45 si troverà nel pieno della carriera professionale, con una famiglia e dei figli da crescere, magari un mutuo da pagare o anziani genitori da accudire. Lacci e lacciuoli che rendono davvero complicato partire semplicemente una mattina per tornare 6 mesi dopo con qualche chilo in meno e molti centimetri di barba in più.

Il 17,6% degli hiker ha più di 50 anni

Ok, se hai più di 50 anni non chiudere la pagina, perchè questo è il momento in cui ti rivelo che per fortuna non è così!
Lo faccio partendo da un numero: 17,6%. É la percentuale di thru hiker sopra i 50 anni che hanno percorso il Pacific Crest Trail nel 2020. Hai capito bene: Un hiker su 5 sul trail ha più di 50 anni, percentuale molto superiore rispetto a quelli nella fascia 40-49 che sono appena l’8% (per le ragioni di cui sopra).
Non sei riuscito a ritagliarti una finestra temporale per abbandonare responsabilità e comfort della vita domestica fino ad oggi, o semplicemente eri concentrato su altre cose che ritenevi fondamentali per essere felice: perchè non farlo ora?
Anche se qualcuno mi prendeva per pazzo, nel 2015 ho abbandonato il lavoro alla soglia dei 40 anni per fare il Pacific Crest Trail e – vorrei confidarti un segreto – coltivo il grande sogno di ripeterlo a 50 o perchè no, magari a 60. Al tempo mi consideravo una fortunata eccezione allo status quo – non tutti hanno il coraggio e la voglia di licenziarsi al buio e partire rendendo il proprio futuro full of uncertainty – ma ho l’impressione che le cose stiano finalmente cambiando anche nel nostro paese, fino a pochi anni fa ben rappresentato dal famoso posto fisso di Zaloniana memoria. Si è maggiormente disposti a correre qualche rischio in più sotto il profilo economico, a rinunciare a qualche lusso della vita a casa e anche forse ad accettare di non vedere per qualche mese i compagni, gli amici o i figli adolescenti.

PCT Hiker Working condition

altro dato statistico: il 14% degli hiker è in pensione

Sii consapevole che non sei più un ragazzo

You are not a kid anymore, mi disse un giorno ‘OMW’ – Old Man Walking, 72 anni – durante un bivacco nei pressi di San Gorgonio Valley.
Per qualche ora lo avevo seguito da lontano, all’inizio un semplice puntolino nero che procedeva lento nella brughiera, fino a raggiungerlo.
OMW era l’hiker più lento che avessi mai visto fino ad allora. Ma nel suo commento asciutto e persino banale aveva riassunto la sua condizione.
Sopra i 50 anni il fisico presenta il conto, che sia una escursione semplice in montagna o un long distance trail. Si riduce il numero di ore di cammino, il recupero notturno è più lungo e doloroso, ripartire ogni mattina più faticoso. Senza parlare degli infortuni muscolari e ossei che possono essere più frequenti.
Ma se guardi il bicchiere mezzo pieno, quello che non riesci più ad avere dal fisico, puoi e devi ottenerlo grazie alla migliore conoscenza del tuo corpo. La maggiore consapevolezza dei suoi limiti ti permetterà di gestire il cammino senza l’irruenza tipica della giovane età e di affrontare le difficoltà con la giusta maturità. Ma ricorda: anche la testa va allenata a non spingere il fisico oltre una certa soglia.
Ci siamo evoluti dalla posizione a 4 zampe per essere in grado di camminare. E non c’è nessuna controindicazione a farlo, a 60, 70 o 80 anni. Anche se a volte la schiena e tutte le articolazioni fanno male, camminare lentamente non peggiorerà il nostro stato di salute, non più di rimanere inchiodati sul divano. Camminare a volte può essere così dolce, nel profumo del pino cembro e nel sibilo del vento sull’erica, chi mai vorrebbe smettere?

PCT Old Hiker Turtle Don

Turtle Don, 82 – Idillwyld

Parti allenato e mantieni un ritmo costante

Ho visto tanti giovanissimi con ancora le tracce dell’acne presentarsi sul PCT senza un minimo di allenamento o di esperienza di trekking,  e diventare thru hiker giorno dopo giorno, imparando letteralmente ‘sul campo’ a macinare miglia.
Una persona sopra i 50 non può permetterselo: l’intensità del trail – e il suo coinvolgimento mentale – finirà per sfiancarlo. Per questo è necessario cercare di partire nel miglior stato di forma possibile, e mantenere lo sforzo costante anche quando i ragazzini cominceranno a correre e aumentare il numero di miglia giornaliere.

 

Molto è nella tua testa

La vita sul trail è una continua stimolazione a livello nervoso e psichico. Dal camminare con il dolore alle notti solitarie e senza sonno, sarà la tua mente il supporto più importante. C’è l’acqua da gestire, il cibo da rifornire, che richiede soste nei paesi e una corretta pianificazione giornaliera. Ci sono gli imprevisti: l’attrezzatura che si rompe, il meteo da tenere sotto controllo, le paure notturne per quel rumore di rami spezzati nella foresta. L’esperienza e la maturità può fare la differenza, e più esperienza hai e più pezzi del puzzle sei in grado di unire assieme.

Il Pacific Crest Trail è age equality (ma anche gender, race, religion,…)

La hiker community abbraccia tutti, senza distinzione di età, sesso o provenienza. Se c’è un ambiente dove meno ho sentito puzza di discriminazione, è certo il Pacific Crest Trail.
Indubbiamente anche a livello sociale c’è qualche vantaggio ad essere giovane. Metà degli hiker ha meno di 30 anni e dunque la possibilità di camminare con coetanei è decisamente maggiore. Anche io, che sul PCT ne avevo 39 – e ripensandoci ora mi sovviene il commento ‘Merda, era davvero giovane allora! – ho sentito in alcune situazioni un malinconico senso di isolamento rispetto a gruppi più numerosi, ma ogni volta che mi sono unito un po’ all’hiker vortex mi sono sentito sempre parte della grande famiglia.

PCT Hiker group

una classica (e meravigliosa) foto di integrazione sul PCT: hiker di ogni età, donne e provenienze diverse

Disponibilità economica

Sopra i 50 anni è probabile che tu abbia già alle spalle qualche decennio di lavoro e, soprattutto se sei il classico italiano risparmiatore, qualche soldo da parte. Questo è uno dei grandi vantaggi competitivi rispetto ad ragazzo appena uscito dall’università, per il quale il budget di spesa è la maggiore fonte di preoccupazione.
Bene, senti la mia raccomandazione: USALI.
Fermati una notte in più in paese per dormire in motel e mangiare cibo più sano, migliora la tua attrezzatura, concediti qualche extra off trail, comprati un paio di calze nuove per preservare i piedi dalle vesciche, fai una puntatina al casinò di Reno.

 

Goditi la vita (e la Natura)

Molti hiker giovani sembrano alle prese con una competizione. Sembrano quasi di fretta tra un punto A ed un punto B, senza preoccuparsi troppo di cosa c’è in mezzo. Parlano solo di miglia percorse, tempi e zero days. La saggezza dell’uomo adulto sta anche nel godersi i paesaggi e la natura, prendendosi tutto il tempo necessario: dopo i primi passi doloranti per la notte il camminare diventa secondario rispetto al sentirsi parte di quello che ci circonda.

PCT hiker italiani

Paolo, 58 con Mattia, 23. entrambi felici

1 Comment

  1. Lara

    ciao,
    ho trovato questo post davvero interessante.
    Non ho mai pensato ad un trekking così lungo ma adesso mi state facendo venire molta curiosità con le storie che vedo su Instagram e questo blog.
    Ci sono anche molte donne sopra i 40 che fanno il PCT?
    grazie e buon cammino

    Reply

Trackbacks/Pingbacks

  1. Come sono diventato 'L'Alchimista' del PCT - Far From Any Road - […] minuscolo fiumicciatolo assieme a ‘Jack Attack’, un altro hiker più o meno coetaneo (leggi il post dedicato agli over…

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