Kvalvika beach: la più maestosa delle spiagge norvegesi

Kvalvika beach alle isole Lofoten è semplicemente una meraviglia della natura.
Meno nota al grande turismo e quindi meno fotografata del pinnacolo di Reinebringen, ma in grado di trasmettere un’energia selvaggia, cosmica, a chiunque la visita o, ancora meglio, decide di fermarsi per trascorrere una notte. Per questo, per quanto fotogenica sia, soprattutto dall’alto, nessuna immagine riuscirà mai a trasmettere le stesse sensazioni che si provano vedendola per la prima volta dall’alto.

Kvalvika beach è un capolavoro maestoso…

…così finemente disegnata che riesce difficile non pensare che ci sia la mano del migliore degli architetti.
In realtà si tratta di due spiagge contigue divise da un grande promontorio roccioso che digrada in mare: è possibile passare da una parte all’altra durante la bassa marea. Oppure togliersi scarpe e pantaloni e camminare nell’acqua. un toccasana per i piedi affaticati dal cammino.
Scogliere verticali ricoperte di erba e muschio verdissimo fanno da sfondo ad onde di un blu intenso, che scaricano sulla sabbia la loro entropia.
A livello del mare si rivela un patchwork di dune di sabbia grigio chiaro e verdissimi tratti erbosi che sembrano curati da un giardiniere, perfetti per piantare la tenda e accenderè un fuoco nel crepuscolo del giorno – a patto di essersi portati la legna nello zaino, non ci sono alberi in zona!

kvalvika beach sunset

tramonto di mezzanotte a Kvalvika

Se Horseid offre un totale isolamento dalla razza umana e una completa connessione col cosmo, Kvalvika in alcune sere d’estate sembrerà una spiaggia brasiliana, traslocata ai confini del Circolo Polare Artico, in attesa che la musica attacchi e comincino i balli in riva al mare.
Come se un gruppo di vagabondi ubriachi avesse invaso l’antico campo da golf degli Asi, troverai tende colorate su ogni pinnacolo erboso al riparo dall’acqua, con le persone intente a fumare o bere intorno a piccoli falò.
Le giornate si allungano, e viene voglia di affannarsi giù per il precipitoso pendio, a rotta di collo, nel vedere il sole oramai sulla linea dell’orizzonte. Ma c’è sempre tempo prima del tramonto con il Sole di Mezzanotte.

kvalvika ryten

una suggestiva vista della spiaggia da Ryten; all’estrema sinistra Torsfjord

Come arrivare a Kvalvika beach

Collocata in una baia isolata della costa nord di Moskenesøya, forse l’isola più suggestiva delle Lofoten, Kvalvika è accessibile da 2 diversi punti: da nord e da est, ed è lambita a ovest dal Mare di Norvegia.
Essendo circondata da montagne su tutti e tre i lati, entrambi gli itinerari richiedono di scavalcare un passo di montagna prima di scendere verso la spiaggia e le acque blu che la lambiscono, il tutto in meno di 2 ore!

Dal villaggio di Innersand

Il sentiero da nord parte dal villaggio di Innersand, dove è possibile lasciare l’auto proprio in corrispondenza del trailhead.
Il trekking è piuttosto semplice, l’unica insidia può essere il fango in caso di pioggia, ma sono state posizionate negli ultimi anni molte tavole di legno che fungono da passerella per evitare di mettere i piedi nel fango. L’ultimo tratto del sentiero si svolge alla sinistra di Ryten, un altopiano montuoso da cui si gode di una vista incredibile sulla spiaggia. La discesa dal pendio di Ryten è impegnativa con pendenze superiori al 30% in certi punti: il terreno è erboso e morbido in ogni caso.

Complessivamente sono 3,5 chilometri con 200 metri di dislivello.

Dal molo di Torsfjord

Da est, c’è la via più diretta ma anche più impegnativa, soprattutto nell’ultima parte che discende verso la spiaggia. Si parte dal piccolo molo di Torsfjord, dove c’è un parcheggio per 8-10 vetture al massimo. Il sentiero è breve e molto diretto, appena 2 chilometri ma con 200 metri di dislivello, perlopiù concentrati nell’ultimo tratto di discesa con pendenze elevate.
Ad una ripida salita iniziale su gradoni, segue un tratto in leggero falsopiano piacevole e godurioso, con molte passerelle che aiutano ad attraversare le sezioni più paludose.
Ma avvicinandosi alla forcella di Torsfjordtinden, le cose cambiano. Il vento può essere forte e la discesa verso il mare piuttosto inquietante.
Niente di troppo complicato in una giornata di sole, peraltro rara da queste parti. In caso di pioggia abbondante le cose cambiano per la presenza di molti sassi che diventano scivolosi e una caduta tra i massi può essere rovinosa. Io l’ho fatto di recente in una giornata di pioggia e raccomando di NON FARLO.

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la salita in forcella può essere resa scivolosa (e pericolosa) dalla pioggia 

La terza opzione, per thru-hiker

Esiste una terza opzione, potremmo dire quella per ‘thru-hiker’.
Nella mia prima esperienza alle Lofoten in tenda ho cercato di concatenare a piedi Kvalvika e Horseid, attraversando la catena montuosa che mi sovrastava a nord la notte che ho campeggiato a Horseid.
Questo è itinerario è molto più lungo e impegnativo, ma percorso in totale solitudine.

Da Horseid beach si ripercorre il sentiero che riporta al villaggio di Kjerkfjord per un chilometro circa, fino allo stagno di Horseidvatnet.
Oltrepassato lo stagno, si sale a sinistra sul pendio di Brasratindan. C’è una traccia da seguire, a volte solo accennata e poco calpestata per la verità, segno che non sono moltissimi a fare questo lungo itinerario.
Il pendio è ripido – come tutti da queste parti – e porta rapidamente a scollinare dopo una ascesa di 400 metri senza respiro. Sulla forcella, guardando in direzione nord-est vedrete già in lontananza apparire il fiordo di Selfjord.
La discesa verso il fiordo è leggermente più dolce della salita ed è una gioia in una giornata di sole ammirare i mille colori dei fiori di campo che punteggiano la brughiera. Invece il successivo tratto in piano potrebbe essere fangoso, soprattutto in caso di recenti piogge. Difficile incontrare anima viva almeno fino alle prime insenature di Selfjord, a cui arriverete dopo 2 ore abbondanti di cammino, più facilmente 3 se vi fermate a fare fotografie.
Oltrepassata una guest house (Selfjorden Basecamp, ma era chiusa quando ci sono passato io) si continua sempre in pianura sulla strada asfaltata che procede lungo la costa, qui è sicuramente possibile fare l’autostop per ridurre la fatica ma si tratta di tre chilometri in falsopiano, che percorrerete in mezzora o poco più.
Per la precisione il mio GPS indica esattamente 2,5 chilometri dalla guest house prima di trovare una traccia di sentiero che sale a nord verso Markvatnet.
Il sentiero si trova tra gli edifici Selfjorden 30 e Selfjorden 32.

A questo punto mancano meno di due ore dalla spiaggia.
Proseguendo sulla traccia in leggera ma costante salita costeggiando due laghetti, si osserva il villaggio di Fredvang e la incantevole baia che lo incornicia.
Prima di arrivare al caseggiato si incontra il molo di Torsfjord da cui parte il trailhead (vedi sopra).

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l’arrivo a Kvalvika accolto dalla pioggia

Che ne dici di un falò nei mari del Nord?

Negli ultimi anni Kvalvika è diventata una delle escursioni preferite dagli hiker in buona forma fisica; molti backpacker hanno scoperto il fascino di accamparsi su questa lingua di sabbia e magari entrare con i piedi nell’acqua a sera inoltrata, godendosi il sole di mezzanotte. Soprattutto d’estate il minuscolo parcheggio di Fredvang è invaso da auto e camper parcheggiati al bordo della carreggiata.
In questi casi dico sempre: se proprio non puoi evitarli, allora unisciti a loro: non dimenticherai mai il caldo conforto del falò e lo spirito genuino di condivisione del grande popolo dei backpacker! Sarà davvero come provare l’esperienza di un party ai confini del mondo, con la musica suonata da vecchie chitarre passate di spalla in spalla e la pista da ballo illuminata dalle luci psichedeliche dell’Aurora Boreale.

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