THRU-HIKE

LA GUIDA PER ASPIRANTI THRU-HIKER

Hiker e Backpacker sono termini oramai molto usati anche in Italia, che immagino ti siano familiari. Ma se hai cominciato ad appassionarti al trekking da poco – o solamente da questa parte dell’Oceano Atlantico – la definizione di Thru-hiker o thru-hike potrebbe sfuggirti.
In realtà, thru-hike rimane ancora un concetto piuttosto nebuloso, nato negli Stati Uniti e usato per la prima volta in riferimento all’Appalachian Trail, il più longevo dei grandi trail americani.

Provo a fare un po’ di chiarezza.

Cosa si intende per thru-hike

Per la verità, concentrandosi a livello semantico sul suffisso thru attraversare si può già intuire molto: per thru-hike si intende un trekking di più giorni (idealmente di almeno 100 miglia di lunghezza, ma ci possono essere eccezioni) caratterizzato dall’assenza di paesi o punti di appoggio dove effettuare rifornimenti e pernottare.

Il Thru-hiker è dunque l’escursionista che affronta un thru-hike.

Completare un thru-hike significa percorrere il trekking dal punto di partenza al punto di arrivo senza mai abbandonare il sentiero (andare off-trail). O meglio, senza farlo per un periodo di tempo esteso: ovviamente è possibile uscire dal sentiero per rifornimenti, giorni di riposo in paese o altre necessità di breve durata.
Secondo questa definizione, un thru-hike dovrebbe essere completato interamente ‘in continuità temporale’, ovvero non percorrendo le diverse sezioni in momenti diversi (ad esempio in più estati).

In fondo si tratta solo di camminare, o no?

Un thru-hike è una dura prova sia a livello fisico che mentale; richiede grande convinzione e un’attenta preparazione, ma offre la grande ricompensa della vita outdoor e della condivisione con una estesa comunità di persone che hanno aspettative e valori molto simili ai tuoi.

Un giorno da thru-hiker

Non importa che tu sia leone o gazzella, diceva il vecchio proverbio africano, dovrai correre. Così il thru-hiker ha sostanzialmente un unico obiettivo durante il giorno: percorrere miglia (o chilometri) di sentiero.
Sin dal mattino si evidenzia una differenza sostanziale con il day hiker, l’escursionista di giornata:  mentre quest’ultimo può godersi con calma una colazione calda ammirando la natura che lo circonda, il thru-hiker si alza all’alba per ripartire il prima possibile e sfruttare al massimo le ore fresche della giornata. E mangiare una semplice barretta mentre smonta la tenda.
Se durante il cammino il day hiker può perdersi nella pura contemplazione della natura che lo circonda, scattando foto e fermandosi ad ammirare i panorami, il thru-hiker allenato prosegue senza sosta anche per 25-30 chilometri per raggiungere il nuovo punto di sosta, fermandosi occasionalmente nei pressi delle sorgenti per reintegrare la scorta d ‘acqua (filtrandola).
Al tramonto poi, dopo aver montato il campo per la notte, non ci sarà ad attendere il thru-hiker un’abbondante cena ristoratrice in rifugio, ma cibi disidratati (non proprio invitanti) da riscaldare al fornelletto prima di andare a riposare nel sacco a pelo, pronto a ripetere il tutto il giorno successivo.
Sembra poco stimolante? MMH, a volte lo è.

Puoi diventare un thru-hiker se:

N

Non ti spaventa trovarti da solo in zone remote e isolate, senza le minime comodità della civiltà, come un bagno o un campeggio attrezzato.

N

Riesci a camminare per 5-7 giorni consecutivi, portando con te nello zaino il cibo necessario a sopravvivere.

N

Puoi rimanere qualche giorno senza cambiarti le mutande, e anche una settimana senza farti una doccia.

N

Accetti che lo stesso valga per gli altri, e dunque non sei troppo sensibile in fatto di cattivi odori

N

Riesci a fare la cacca nei boschi senza sporcarti i pantaloni

N

Hai familiarità con i sistemi per la purificazione dell’acqua

N

Accetti con gioia di lasciare alle spalle la tua identità nella società, per abbracciare la grande famiglia dell’hikertrash

BUONI MOTIVI PER FARE UN THRU-HIKE

VIVI IL PRESENTE

 

Sul trail la tua mente sarà concentrata sul presente e sui compiti elementari richiesti per la sopravvivenza: come trovare la prossima sorgente d’acqua o dove bivaccare per la notte. Lasciando andare  le altre preoccupazioni ricorrenti.

TRAIL MAGIC

 

Scopri cos’è la magia del trail.
Incontri inaspettati, amicizie sincere, viste impagabili. E ancora ospitalità generosa e cibo delizioso: ‘trail provides’ non è solo un modo di dire.

TRAIL FAMILY

 

Sperimenta il senso di appartenenza alla grande comunità di persone con cui condividi i valori sani della vita outdoors: hikers, trail angels e volontari.

GET OUTDOORS

 

Godi della profonda connessione con la natura selvaggia e i benefici della vita all’aria aperta.

Hike your own hike!

Ti capiterà spesso di sentire questa frase o il suo acronimo HYOH.
Non esiste un solo modo di affrontare un thru-hike che sia uguale ad un altro, ogni hiker avrà il suo cammino influenzato e costruito da decine di variabili diverse che combinandosi insieme daranno vita alla sua esperienza complessiva. Lasciati guidare dall’istinto e scegli il ‘tuo modo ‘ di fare thru-hiking.

ATTREZZATURA

I thru-hiker parlano spesso di base weight: il peso complessivo dello zaino escludendo il cibo. C’è chi sceglie un ultralight estremo, magari rinunciando alla tenda per un semplice tarp, e chi invece preferisce portare un peso superiore per non rinunciare ad un libro o ad un paio di calzini in più.

RIFORNIMENTI

Una buona strategia di resupply è molto importante soprattutto sui thru-hike più isolati dove non sempre è possibile approvvigionarsi in paese. Alcuni hikers preferiscono inviarsi in anticipo i rifornimenti da ritirare lungo il trail, altri scelgono di fare l’autostop per comprare cibo fresco al primo paese vicino.

QUANTI KM AL GIORNO?

C’è chi parte avendo ben in testa il numero di chilometri giornalieri: 25, 30 o addirittura 23,5. Altri preferiscono non farsi stressare da numero target, partendo lentamente nei primi giorni e salendo in progressione man mano che il corpo diventa via via più allenato alla fatica del cammino.

GIORNI DI RIPOSO

I famosi Zero Day, ovvero i giorni in cui non si cammina, sono parte fondamentale di un thru-hike. Ci si riposa, si fa il bucato, si reintegrano le energie, si condivide la vita dei local. C’è chi fa un giorno di riposo ogni 3-4 giorni e chi cammina per settimane senza fermarsi. Non c’è alcuna regola.

LE ICONE DEL THRU-HIKING AMERICANO: TRIPLE CROWN OF HIKING

3 sono i principali thru-hike degli Stati Uniti per un totale di oltre 7,000  miglia complessive. Completarli tutti e 3 significa raggiungere l’Olimpo del trekking, una ristretta elité di thru-hiker che in America viene chiamata Triple Crown of Hiking.
Ad oggi gli hiker che hanno ufficialmente ottenuto questo riconoscimento sono poche centinaia.

PCT Logo

Pacific Crest Trail

Da: Campo (Mexican Border) a Manning Park (Canadian Border)

Lunghezza ufficiale: 2,654 miglia

Stati attraversati: 3. California, Oregon, Washington

AT Logo

Appalachian Trail

Da: Springer Mountain (Georgia) a Mount Katahdin (Maine)

Lunghezza ufficiale: 2,194 miglia

Stati attraversati: 14. Georgia, North Carolina, Tennessee,  Virginia, West Virginia, Maryland, Pennsylvania, New Jersey, New York, Connecticut, Massachussets, Vermont, New Hampshire, Maine

Continental Divide Trail Logo

Continental Divide Trail

Da: Hachita (Mexican Border) a Glacier NP (Canadian border)

Lunghezza (non ufficiale): 3,100 miglia

Stati attraversati: 5. New Mexico, Colorado, Wyoming, Idaho, Montana.

GLI ALTRI NATIONAL SCENIC TRAIL AMERICANI

Oltre ai 3 epic trail (Appalachian Trail, Pacific Crest Trail, Continental Divide Trail) altri  long distance trail americani possono essere considerati come thru-hike. Di seguito l’elenco dei National Scenic Trail americani con il link ai siti ufficiali, tutti davvero ben fatti.

E IN EUROPA?

Sebbene il concetto di thru-hiking si sia affermato negli Stati Uniti, anche in Europa ci sono numerosi trekking che possono essere assimilati come livello difficoltà e percorrenza di luoghi remoti ai mitici thru-hike americani.
Di seguito una lista (non esaustiva) di quelli più importanti, ordinati secondo la difficoltà dalla Rota Vicentina (semplice) al GR-20 (molto impegnativo).

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